Parto naturale, stavolta arriva Anais

Perugia, nelle ‘Stanze di Lucina’ per la scelta dei genitori

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Si chiama Anais, «con la pronuncia francese», specifica la mamma. La piccola Anais, tre chili di peso, è nata nelle ‘Stanze di Lucina’, a Perugia, dove si pratica il parto naturale. La mamma, Ayicha, una giovane donna africana, spiega: «Ho voluto il parto naturale nel rispetto delle tradizioni della mia terra d’orine e della mia famiglia».

Il racconto La neo-mamma racconta all’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera: «A tenermi unita al mio paese di origine, il Congo, sono le tradizioni, i modi di vivere. Anche se mi sono trasferita da molti anni a Perugia, dove ho studiato laureandomi in Economia aziendale, ho grande rispetto della mia terra d’origine. D’accordo con mio marito, ho fortemente voluto che il nostro primo figlio nascesse con parto naturale. Sono cresciuta in una famiglia numerosa: mia mamma ha messo al mondo dieci figli, sette femmine e tre maschi. Ho perduto i genitori, ma la famiglia è rimasta compatta, siamo molto legati tra di noi e tutti quasi in tempo reale sono stati informati della nascita di mia figlia».

Il parto naturale Ayicha, poi, prosegue ringraziando «Tecla Cataldi, la mia ginecologa, che per prima mi ha parlato delle ‘Stanze di Lucina’, e le ostetriche dell’ospedale che mi hanno incoraggiato ad intraprendere questo percorso, anche se avevo fin dall’inizio la ferma volontà di volere un parto naturale. Ho saputo che sono molte anche le donne straniere che chiedono il parto senza dolore: a loro vorrei dire di non avere paura di nulla, si è in sicurezza sempre, io stessa mi sono sottoposta alla visita anestesiologica nel caso ci fossero state delle complicazioni. Mi piacerebbe che molte di loro seguissero la mia stessa strada».

Il partner Come da consuetudine, e come abbiamo già raccontato, anche questa volta il partner ha partecipato attivamente alle diverse fasi del travaglio, che è durato poche ore, con l’assistenza delle ostetriche Doretta Ramacciati e Pamela Rampini: «Mio marito Emanuele si è emozionato molto più di me quando ha stretto al petto la bambina, e appena è stato possibile ha voluto che la stessa emozione la provasse mia suocera. E’ stato anche in suo onore che abbiamo voluto che nostra figlia si chiamasse Anais», con la pronuncia francese, ovviamente.

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