di Giovanni Cardarello
Lanciare un invito a costruire un ‘fronte comune’ che includa anche le altre Regioni e il Governo per tutelare il diritto alla mobilità e tracciare nuove rotte per il trasporto ferroviario. Il tutto analizzando le criticità attuali e le prospettive di un servizio che incide direttamente sulla qualità della vita dei cittadini e sulla competitività dei territori. È quanto emerso nella giornata di sabato nell’incontro pubblico di Orvieto organizzato dall’assessore ai Trasporti della Regione Umbria, Francesco De Rebotti. Incontro al quale erano presenti amministratori locali, il presidente di Anci Umbria Federico Gori, l’assessore ai Trasporti della Toscana Stefano Baccelli, la sindaca di Orvieto Roberta Tardani, rappresentanti della Regione Lazio, comitati dei pendolari e dell’Osservatorio trasporti Lazio, amministratori del territorio.
L’assessore De Rebotti ha posto l’accento sulla necessità di «unire le forze per affrontare seriamente la questione dei trasporti ferroviari», evidenziando come i problemi «non si fermino ai confini amministrativi, dato che i treni regionali, pur con contratti di servizio diversi, viaggiano su direttrici comuni come Roma-Firenze e Roma-Ancona». De Rebotti ha sottolineato come «la vicinanza a Roma aumenti la domanda di mobilità quotidiana per lavoro, studio e turismo, e come le difficoltà siano aggravate dai cantieri in corso, che in estate interesseranno anche la linea Terni-Foligno». L’assessore della Regione Umbria ha descritto una quotidianità fatta di tempi di percorrenza più lunghi, orari incerti e cancellazioni improvvise.
Un punto cruciale riguarda, ovviamente, la delibera dell’Art, l’Autorità di regolazione dei trasporti, che dal dicembre 2025 permetterà la circolazione sulla direttissima solo ai treni in grado di procedere sopra i 200 km/h di velocità. Per questo, ha detto De Rebotti, «le Regioni hanno chiesto nuovi convogli ma serve più tempo. Chiediamo di posticipare l’entrata in vigore della norma al 2027 per garantire un servizio umano e contino». De Rebotti ha aggiunto che «la relazione ferroviaria con Roma è fondamentale anche per sostenere la crescita demografica delle aree interne. Non possiamo trattare questo tema come un piccolo pezzo di puzzle. Serve consapevolezza e una strategia nazionale».
Nel corso dell’incontro sono emersi vari interventi e proposte volte a migliorare la situazione attuale. Tra i punti salienti, si è parlato della necessità di recuperare gli standard di servizio persi, dell’importanza di una mobilitazione dei sindaci per portare la voce dei territori e del legame indissolubile tra trasporti, sviluppo economico e qualità della vita. È stato inoltre ribadito il ruolo fondamentale dei comitati dei pendolari nel sollecitare azioni concrete per avere trasporti regolari ed efficienti, con richieste di interventi immediati, specialmente per le zone maggiormente penalizzate. Nelle conclusioni, De Rebotti ha evidenziato come «non basti più un tavolo con i soli gestori del servizio. Il confronto deve salire di livello. È un’emergenza che impone alle Regioni di stare unite davanti ai veri interlocutori: il ministero delle Infrastrutture, RFI e Trenitalia. Dobbiamo scegliere se rassegnarci alla situazione attuale o concertare insieme un nuovo modello che mantenga un equilibrio tra mercato e trasporto pubblico locale». Il percorso proseguirà nelle prossime settimane con ulteriori appuntamenti tecnici e politici, «con l’obiettivo di costruire un’alleanza interregionale forte e coesa, capace di tutelare concretamente il diritto alla mobilità dei cittadini umbri e di tutto il centro Italia».
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