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Home » Perugia, sequestrate 696 confezioni di cosmetici pericolosi destinati al commercio

Perugia, sequestrate 696 confezioni di cosmetici pericolosi destinati al commercio

di Fabio Toni
26 Agosto 2021
in Ambiente e salute, Apertura 5
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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Ben 696 confezioni di creme per la pelle ‘schiarenti’ – per un totale di 345 chilogrammi – provenienti dalla Nigeria e contenenti Idrochinone, sostanza vietata nei prodotti cosmetici dal Regolamento numero 1223 del 2009 del Parlamento Europeo, salvo che nelle tinture per capelli e nei kit di unghie, dove può essere presente in una misura massima rispettivamente dello 0,3% e dello 0,02%. Sono state sequestrate dai militari della Guardia di finanza e dai funzionari ADM di Firenze presso l’aeroporto di Peretola (Firenze), a seguito di un’indagine diretta dalla procura fiorentina. Il materiale era stato acquistato da una donna nigeriana, titolare di un’attività commerciale in provincia di Perugia, in un comune della piana dell’Assisano, poi denunciata a piede libero all’autorità giudiziaria.

Sostanza pericolosa

l’Idrochinone è una sostanza irritante e sospettata di essere anche cancerogena. L’ipotesi è che le creme, analogamente ad altri sequestri precedenti, fossero destinate ad un mercato certamente sviluppato e composto soprattutto, come consumatori, da persone ‘di colore’. L’importazione illegale avviene soprattutto attraverso due canali: quello navale e quello aeroportuale.

L’inizio dell’indagine

«L’indagine – riferiscono l’Agenzia Dogane e Monopoli e le Fiamme Gialle – era iniziata nel novembre del 2020 quando, a seguito di un controllo effettuato presso l’aeroporto di Firenze su una partita di merce importata dalla Nigeria via Istanbul, erano state rinvenute 334 confezioni (per un peso di 164 chilogrammi) di cosmetici contenenti la sostanza in questione. Ad attirare l’attenzione dei funzionari ADM (il capo sezione aeroportuale è Fabrizio Tammaro) e dei finanzieri di stanza presso lo scalo aeroportuale (coordinati dal capitano Antonio Perrone) era stata l’incongruenza tra il peso della merce e quanto riportato sulla dichiarazione doganale indicante ‘insiemi di cotone’».

Gli sviluppi

Unitamente alla denuncia a piede libero dell’acquirente, una donna nigeriana titolare di un negozio di parrucchiera nel Perugino, era partita l’indagine per comprendere la provenienza dei prodotti e per individuarne altri simili, contenenti la stessa sostanza. Indagine che ha permesso di rintracciare una seconda importazione da parte dello stesso destinatario che, una volta arrivata presso il magazzino dell’aeroporto di Firenze, è stata fermata per approfondimenti. «Questa seconda spedizione, a fronte del rilevante peso dei colli – spiegano gli inquirenti -, era stata dichiarata quale ‘vestiti africani’. L’ispezione successiva ha permesso di riscontrare la presenza di cosmetici dello stesso genere della prima spedizione e contenenti anche questi Idrochinone». Da qui il sequestro della partita di merce, ovvero 362 confezioni di cosmetici per circa 181 chilogrammi.

«Salvaguardata la salute dei consumatori»

«Le successive analisi, effettuate nei laboratori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli su alcuni campioni, hanno certificato la presenza della sostanza vietata in una percentuale del 4,9%. L’attività nel complesso ha quindi evitato l’immissione in consumo di quasi 350 chili di cosmetici contenenti la sostanza vietata. L’acquirente è stata denunciata per le false dichiarazioni a pubblico ufficiale circa il contenuto delle spedizioni e per aver tentato di immettere in commercio prodotti cosmetici potenzialmente dannosi per la salute».

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