di Giovanni Cardarello
Da qualche tempo il trasporto pubblico di Perugia è diventato un progetto pilota, un laboratorio, di BusItalia. Il progetto è in ordine all’incarrozzamento (la salita a bordo) degli utenti e in particolare sulla lotta all’evasione del biglietto. Per porre freno ad un malcostume diffuso, l’azienda di trasporto ha deciso di reintrodurre la cara, vecchia e mai troppo rimpianta figura del controllore. Controllore che ha il compito di verificare se si è in possesso del biglietto, dell’abbonamento o si intende acquistare il titolo di viaggio a bordo.
La salita è possibile previa verifica. Ma non solo. Il controllore a sua volta è supportato da due assistenti, due vigilantes, che oltre a garantire la fluidità dell’operazione, danno una maggiore sicurezza a bordo del mezzo. E il tutto sulle linee più complesse dal punto di vista dell’evasione del biglietto e della sicurezza. I dati dei primi giorni della nuova gestione sono molto incoraggianti con quasi il 70% in più di bigliettazione emessa.
Ma questa novità, evidentemente, non era arrivata alle orecchie di una donna di origini straniere che nel pomeriggio di mercoledì 28 maggio si è resa protagonista di uno spiacevole episodio di cronaca. A darne conto è il quotidiano ‘Il Messaggero-Umbria‘. I fatti si sono svolti a Madonna Alta dove la donna, peraltro in stato di gravidanza, ha cercato di forzare la procedura provando a salire sul bus pur essendo priva di biglietto, abbonamento e soldi per pagarlo.
Il controllore e il vigilantes di turno hanno fatto presente l’impossibilità di far salire la donna a bordo ma la stessa, senza colpo ferire, ha aggredito il vigilante con pugni in testa, calci e graffi, tanto da spedirlo in ospedale con una prognosi di 15 giorni. La reazione della donna, evidenzia ‘Il Messaggero‘, oltra al danno al lavoratore ha creato disagi e ritardi e c’è voluto del tempo prima che tornasse la calma e che la corsa potesse ripartire. Ma per farlo è stato necessario l’intervento dei carabinieri.
L’episodio però non cambierà i piani né le nuove procedure di BusItalia che, forte dei dati del periodo 2022-2024, anni durante il quale sono stati multati per mancanza di titolo di viaggio 23 mila utenti (50 al giorno) per un valore complessivo di 280 mila euro, non abbasserà la guardia. Considerando peraltro che qualche autista ha raccontato di essersi trovato «di fronte a balordi che avevano appena assunto la dose di droga e ancora avevano il sangue che scendeva dal braccio». Lotta all’evasione e maggiore sicurezza a bordo sono pilastri dai quali non si recede.