di Giovanni Cardarello
In barba ad ogni scaramanzia, e ad ogni pregiudizio, il nuovo proprietario del Perugia Calcio, Javier Faroni, ha scelto la data dell’11 settembre per presentarsi per la prima volta alla stampa locale. E lo ha fatto rispondendo, a cuore aperto e senza infingimenti, anche alle domande più scomode. Da quella relativa alla trattativa, al rapporto con Santopadre, da come sarà il Grifo prossimo venturo, al ruolo dell’ex proprietario e, soprattutto, sul lavoro che c’è davanti per fare il club grande e forte.
Su un tema Faroni è stato subito chiaro: «Occorre mettere in sicurezza il club e poi concentrarsi sul progetto sportivo». Un concetto poi chiarito nel dettaglio. «Il progetto sportivo nasce da un club sano e le due cose devono andare di pari passo, ma un club stabile e risanato economicamente permette di investire massicciamente». Un concetto che ha poi declinato sulla situazione attuale. Un concetto che spinge Faroni a svelare l’obiettivo del suo investimento: «Anche io voglio il Grifo in A, e vorrei tornarci stasera. Ma è un processo lungo, da seguire passo dopo passo evitando le spirali promozioni, retrocessioni, nuove promozioni, nuove retrocessioni».
Quasi una stoccata al suo predecessore, suo malgrado, autore esattamente di questo percorso. Ma per Santopadre, Faroni ha usato anche parole dolci. «Massimiliano è una persona importante e che sa molto di calcio e deve essere ascoltata e tenuta in considerazione», spiegando però, che «non lavorerà con il club giorno per giorno ma è una persona disposta ad aiutarci per il bene del Perugia. Non lo vedo da sabato ma presto prenderemo un caffè». Chiarificatrice, in via definitiva, la sottolineatura successiva: «Non farà parte del club ma le sue conoscenze mi aiuteranno nei rapporti con il resto del calcio italiano. Ogni decisione finale sarà sempre e solo mia».
Il cuore del ragionamento di Faroni è come cambiare passo, come «costruire un club forte. Nella situazione di oggi – ha scandito – ci sono tanti piccoli dettagli che fanno la differenza sul campo la domenica, dettagli su cui lavorare adesso, per rafforzare la struttura sportiva». E qui i temi sciorinati sono di rilievo. Dal fatto che «siamo preoccupati dei tanti infortuni e dobbiamo fare un’analisi approfondita del perché, è la prima cosa che dobbiamo risolvere a breve termine» al «migliorare le infrastrutture della prima squadra».
I temi toccati sono stati tanti, forse tutti, e su ognuno Faroni è stato netto. Vediamoli il resto nel dettaglio. Questione stadio: «La sindaca mi ha parlato di ripristino del 100% della capienza, nel progetto per il nuovo stadio non sono coinvolto. So che si vuole rifare uno stadio moderno e adeguato ma mantenendo la storia del ‘Curi’», spiegando poi che la sindaca Ferdinandi «ha amore per il club e per il ‘Curi’ e ci aiuterà a migliorare le infrastrutture. E’ fondamentale per questo coinvolgere Comune, città e cittadini». E la prima mossa operativa in tal senso è che dalla prossima partita, a titolo gratuito, il Grifo avrà la scritta ‘Città di Perugia’ sulla maglia.
Sponsor e organigramma: a precisa domanda sui nomi che hanno sostenuto la trattativa, Faroni ha chiarito che «si sapranno solo alla pubblicazione degli incarichi» ma specifica che «alcuni faranno parte dell’organigramma, altri magari in posizione più esterna, ma comunque tutti nella stessa squadra». Da segnalare a tal proposito che da lunedì Claudio Sciurpa, con la sua azienda Vitakraft, e i fratelli Claudio ed Emanuele Antonini, titolari di Central Energy, saranno rispettivamente main sponsor e second sponsor per la stagione 2024/2025.
Ma, a nostro avviso, la risposta più gustosa riguarda la trattativa. Faroni ha spiegato che lo scorso 11 agosto ha comprato il biglietto di tribuna e si è recato al ‘Francioni’ di Latina per seguire il match del Perugia contro i locali, 1-4 il finale. In quel contesto si è seduto a poca distanza da Santopadre: «Non mi ha riconosciuto, non ci conoscevamo», avvalorando così la tesi della trattativa lampo. L’aneddoto è stato utile anche per chiarire il suo pensiero su Formisano. «Dopo 15 minuti ho già notato cose, a partire dal tecnico che dava istruzioni precise e qui ho capito che c’è terreno fertile per lavorare», spiegando inoltre che il settore giovanile è florido, che sarà curato con attenzione e che per questo motivo per il mercato si guarderà soprattutto al versante sudamericano.
Il concetto finale è tutto rivolto ai tifosi: «Tornate a tifare il Perugia, tornate allo stadio, il club è aperto a tutti voi, avremo bisogno dei tifosi sugli spalti a tifare per il Grifo».