Perugia, Castagner operato al cuore

L’ex allenatore del Perugia: «Il medico a cui mi sono affidato è come Mourinho»

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«Adesso ho un motivo in più per essere riconoscente a Perugia, la città che mi ha adottato, da quando avevo poco più di 20 anni»: dopo due settimane  di degenza al Santa Maria della Misericordia, l’ex allenatore del Perugia Ilario Castagner, nel momento  delle sue dimissioni vuole  dire grazie a  medici e personale infermieristico  che lo hanno curato ed assistito.

L’operazione Castagner si è sottoposto ad un intervento chirurgico per riparare una valvola mitralica del cuore, con un intervento di chirurgia micro invasiva, eseguito dall’equipe del professor Temistocle Ragni (primo operatore dottor Gino Di Manici): «Sono davvero soddisfatto della scelta  fatta – sottolinea Castagner  con l’ufficio stampa dell’Azienda ospedaliera di Perugia – perché ho potuto toccare con mano l’efficienza della sanità  della mia città, sia a livello clinico che assistenziale. Alcuni operatori,  avendo seguito le gesta del Perugia negli anni in cui ero allenatore, mi hanno riconosciuto e questo aspetto  mi ha messo ancora di più a mio agio,  mi sono trovato bene, ma ho potuto constatare,  che lo stesso trattamento umanizzante viene  riservato a tutti».

Il medico Gino Di Manici spiega che «il signor Castagner è stato un paziente modello: ha voluto sapere tutto della tecnica chirurgica che avremmo adottato, e subito ha preso la decisione di accordarci la sua fiducia; aveva già le idee chiare circa la patologia e si era già informato presso altre strutture sanitarie. Abbiamo eseguito la riparazione della valvola mitralica con tecnica mininvasiva, praticando una piccola incisione di circa 5 centimetri in sede sottomammaria destra.  Il cuore, durante l’intervento viene messo in sicurezza mediante l’utilizzo di un pallone all’interno del vaso e gonfiato fino ad occluderlo».

La tecnica L’ex allenatore del Perugia racconta: «L’esperienza maturata nella professione di allenatore di calcio e di commentatore televisivo, mi ha aiutato anche in questa occasione. Avevo parlato con qualche amico che aveva affrontato lo stesso problema, acquisendo informazioni importanti. Il mio principale obiettivo era di evitare l’intervento tradizionale con l’apertura della cavità toracica. Sono stato presentato al dottor Di Manici, e quando mi sono trovato di fronte a lui, ho subito capito che  la procedura chirurgica che avrebbe effettuato  era la stessa  da me desiderata.  Mi  sono trovato davanti  ad  un professionista  capace di motivare il paziente in maniera straordinaria e mi sono sentito rassicurato. Se posso fare un accostamento calcistico, penso di essermi trovato davanti ad un Mourinho straordinariamente  empatico,  capace di trasmettere fiducia e motivazione ai suoi calciatori».

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