di Giovanni Cardarello
‘Cerco l’estate tutto l’anno e all’improvviso eccola qua’, cantava, nel lontano 1968, Adriano Celentano nei versi immortali di ‘Azzurro’ di Paolo Conte. Ed è un ritornello, quasi un mantra, che fa parte della cultura profonda del Paese. Come fa parte della cultura profonda del Paese il concetto che dal 1° giugno si entra nell’estate meteorologica (quella astronomica entra il 21). Un concetto che da qualche anno a questa parte, chi vive in Umbria, ha imparato a conoscere sulla propria pelle. Più o meno da quando, in virtù dei cambiamenti climatici, già dai primi giorni di giugno si è esposti a temperature equatoriali. E non esageriamo perché, come riporta il quotidiano ‘Il Messaggero-Umbria‘, nei giorni a cavallo tra l’11 e il 12 giugno si raggiungeranno punte di 37 gradi.
Un fattore che ha obbligato la Protezione civile regionale a diramare lo stato di preallerta (con annesso bollino ‘arancione’) per le temperature in arrivo che saranno in media sopra i 34 gradi ma che per Perugia e Terni potrebbero salire fino a 37. Un dato che nel caso del capoluogo di regione farà salire a 2 il livello di allerta relativo al bollettino delle ondate di calore emanato dal ministero della Salute. Tutto ‘merito’ del caldo anomalo (ben dieci gradi sopra la media del periodo) e dei livelli di ozono particolarmente elevati.
Non banale anche quello che scrive il già citato Centro funzionale della Protezione civile dell’Umbria, che segnala «temperature massime elevate, specie nei fondovalle», con Terni in prima fila. Indicando la raccomandazione «di porre attenzione al fenomeno e seguirne l’evoluzione». Ma a cosa è dovuto questo caldo anomalo? Al netto dei livelli di ozono la causa principale è l’espansione, inusuale, dall’anticiclone africano con annesse polveri sahariane e quindi ‘aria pesante’ e cappe funzionali che alzano il livello dell’umidità (reale e percepita) e la temperatura a terra. Il tutto in un contesto privo di ventilazione. Ma le difficoltà, leggendo i dati di Arpa Umbria, non si registreranno solo a Perugia e Terni. Serie difficoltà, dovute ai livelli di ozono, si registrano anche a Narni, Orvieto e Magione.
Nel frattempo, conclude ‘Il Messaggero‘, i comuni dell’Umbria hanno predisposto i piani di intervento per affrontare allerta arancione e ondate di calore. Tutti fattori «in grado di generare effetti negativi sulla salute della popolazione, in particolare su anziani, bambini, soggetti fragili e persone con patologie croniche». Da segnalare che la Regione Umbria ha anticipato la messa in opera del sistema basato sui quattro livelli di allerta indicati dal ministero della Salute. Segno dei tempi.