Perugia, il prefetto incontra i carabinieri

La visita nel comando di via Ruggia ha anche interessato la Banca dati Dna e il laboratorio analisi di sostanze stupefacenti

Condividi questo articolo su

Giornata importante, martedì mattina, al comando provinciale dei carabinieri di Perugia che ha visto arrivare in visita il prefetto del capoluogo umbro Raffaele Cannizzaro dopo aver incontrato il generale Francesco Benedetto e lo staff del comando regionale dei carabinieri per fare il punto sulle problematiche generali della regione.

Il prefetto in visita al comando di via Ruggia

Il prefetto in visita al comando di via Ruggia

La visita A salutare l’arrivo del prefetto c’era il comandante provinciale colonnello Cosimo Fiore, il capo ufficio comando della sede, i comandanti del reparto operativo, nucleo investigativo, nucleo informativo di Perugia, Assisi, Città della Pieve, Città di Castello, Foligno, Gubbio, Spoleto e Todi. Ringraziando il rappresentante del governo nel territorio perugino per la sua efficace e incisiva opera di indirizzo e coordinamento a favore delle forze di polizia, il colonnello Fiore ha quindi illustrato l’articolazione del comando provinciale che, con i suoi circa 900 carabinieri, opera sul territorio attraverso 59 stazioni, 8 compagnie, una tenenza, quella di Norcia, un nucleo Investigativo e un nucleo Informativo e una centrale operativa, comandi che rendono il dispositivo di prevenzione e repressione estremamente capillare e in grado di fronteggiare qualsiasi emergenza in tempi ragionevoli.

Il prefetto Cannizzaro in caserma

Il prefetto Cannizzaro in caserma

I risultati Grazie al lavoro congiunto di tutte le squadre, infatti, Fiore ha illustrato i risultati conseguiti nei diversi settori che hanno determinato un importante miglioramento delle condizioni della sicurezza pubblica nell’area perugina, con una complessiva e significativa riduzione dei reati consumati e un’aumentata percezione di sicurezza da parte della collettività. Durante la visita si è parlato anche dei dispositivi di sicurezza, vigilanza e prevenzione antiterrorismo a tutela degli obiettivi sensibili e dei siti giubilari, nonché i punti di forza e le criticità dei rispettivi territori, spunti di riflessione utili, come ha ricordato Cannizzaro, per sviluppare il lavoro dei prossimi incontri e fornire risposte utili e concrete ai bisogni dei cittadini.

La visita alla centrale operativa

La visita alla centrale operativa

Sezioni e reparti L’incontro è proseguito poi nei locali della centrale operativa, cuore nevralgico del comando di via Ruggia, dove arrivano le chiamate al 112 che vengono immediatamente localizzate su mappa cartografica, in modo da indirizzare in maniera efficace tutti gli interventi di qualsiasi natura e tipologia. Il Prefetto ha anche visitato la sezione Investigazioni scientifiche, organo tecnico scientifico specializzato nell’attività di sopralluogo e repertamento sulla scena del crimine, oltre al Laboratorio analisi sostanze stupefacenti che costituisce l’unico luogo deputato ad effettuare le analisi sulle sostanze sequestrate. Unico laboratorio presente in tutta la regione e al servizio di tutte le forze di polizia, «al riguardo – si legge in una nota diramata dai carabinieri – grande interesse ha suscitato il funzionamento dei gascromatografi che permettono di effettuare, con assoluta precisione, l’analisi qualitativa e quantitativa delle sostanze rinvenute e sottoposte a sequestro».

Il laboratorio analisi sulle sostanze stupefacenti

Il laboratorio analisi sulle sostanze stupefacenti

Banca dati Dna In seguito è stato illustrato al Prefetto il funzionamento della Banca dati nazionale del Dna per la raccolta e la catalogazione dei profili genetici delle persone arrestate o già detenute, nonchè del suo Laboratorio centrale per la tipizzazione dei predetti profili genetici e la conservazione dei campioni biologici prelevati, strumenti indispensabili per identificare, nel tempo, cadaveri sconosciuti o rintracciare, dopo lunghi periodi, persone scomparse. Il personale tecnico-scientifico ha infine sottolineato che la procedura di acquisizione del campione biologico da un soggetto sarà strettamente correlata alle tradizionali operazioni di foto-segnalamento mediante A.F.I.S. (Automatic Fingerprint Identification System), che rimane lo strumento primario utilizzato per identificare il soggetto da sottoporre a prelievo.

Legalità e sicurezza Grande apprezzamento è stato quindi manifestato dal per il contributo di altissima competenza e professionalità nel lavoro quotidiano di confronto e analisi sui temi della sicurezza pubblica nella provincia da parte dei carabinieri, «che hanno appunto garantito un prezioso e indispensabile supporto nella condivisione ed attuazione delle strategie a tutela della legalità e dei diritti dei cittadini». Al termine dell’incontro, poi, a Cannizzaro è stata consegnata una copia della celebre ‘Pattuglia di carabinieri nella tormenta’, opera dello scultore fiorentino Antonio Berti, figura classica delle riproduzioni simboliche sull’Arma.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli