Perugia-Reggina 0-2 Grifo mai in partita

Troppo forti i calabresi: quando il la squadra di Alvini va sotto non riesce a riprendersi

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Partenza aggressiva del Grifo che però al primo affondo prende gol e poi si disunisce, denotando i soliti problemi di costruzione. Il gol di Galabinov che, di testa, sfrutta al meglio – dopo cinque minuti – un assist di Bellomo (Zanandrea in ritardo), di fatto indirizza la partita e mette il Grifo nelle condizioni peggiori: quella di dover fare la partita, peraltro contro una signora squadra, che sa chiudersi, ma sa anche ripartire con raziocinio.

La partita

Zanandrea era stato il primo a provarci, con un bel sinistro, ma il suo mestiere è fare il difensore e purtroppo, quando Bellomo mette in mezzo il pallone, difetta alla voce ‘chiusura’. L’errore del terzino di sinistra del pacchetto arretrato è bissato dopo 10 minuti dall’altrettanto grave errore di Matos, che ha una occasione simile a quella del suo omologo amaranto, ma la manda alta. Il commento della partita si potrebbe chiudere qui, perché in queste due azioni sono sintetizzati pregi e difetti delle due squadre, oltre all’inevitabile differenza tecnica. 

Ma c’è ancora oltre un’ora da giocare e va avanti sempre con lo stesso spartito: padroni di casa che dovrebbero fare la partita, vorrebbero farla, ma non hanno gli strumenti per farla. Squadra più debole tecnicamente e, stavolta, anche tatticamente, con un Bellomo a fare il regista offensivo in una posizione dove è troppo avanzato per Ferrarini, troppo arretrato per Sgarbi e troppo defilato per Kouan, che infatti vaga come un’anima in pena per tutta la gara. 

Dopo l’errore di Matos non ci sono altri squilli degni di nota da parte del Grifo, fino al 40esimo, quando Segre ci prova da fuori. Ma a quel punto, a pochi minuti dall’intervallo, quando la squadra potrebbe riorganizzarsi, arriva il raddoppio di Bellomo che, sempre in posizione ibrida, raccoglie un rimpallo e mette alle spalle di Chichizola, che non prendeva più di un gol esattamente da due mesi: era il 28 agosto e il Perugia perdeva, ancora in casa, dall’Ascoli.

Al rientro in campo ci si aspettava qualche cambio e invece Alvini sceglie di dar fiducia agli stessi del primo tempo. Murgia resta in panchina, così come Vanbaleghem, che pure era stato prezioso a Lecce. Al decimo due buone occasioni nel giro di pochi secondi: ci prova ancora Segre da fuori, con tiro ribattuto, poi una rovesciata.

La Reggina sembra giocare come il gatto col topo, ma quando ha l’occasione tenta l’occasione per infliggere il terzo graffio agli avversarie dà la sensazione di sapere sempre cosa fare, a differenza della squadra di Alvini che fa tre cambi al 62esimo inserendo Falzerano, Burrai e Carretta. L’esterno ex Ternana però si fa male al primo cross e viene sostituito da Murano, poi entra anche Murgia al posto di Zanandrea con Segre, fin lì il più pericoloso, messo a fare il difensore. Il modulo non cambia e nemmeno la confusione in fase propositiva. 

Il tabellino

Perugia: Chichizola; Sgarbi, Angella, Zanandrea (30′ st Murgia); Ferrarini, Ghion (16′ st Burrai), Segre, Lisi (16′ st Falzerano); Kouan; Matos (16′ st Carretta – 19′ st Murano), De Luca.
Allenatore: Alvini.
A disp.: Fulignati, Rosi, Gyabuaa, Murgia, Dell’Orco, Vanbaleghem, Curado, Santoro.

Reggina: Turati; Loiacono (38′ st Lakicevic), Cionek, Stavropoulos, Di Chiara; Bianchi, Crisetig; Laribi, Bellomo (26′ st Hetemaj), Rivas (1′ st Cortinovis); Galabinov (38′ st Montalto).
Allenatore: Aglietti.
A disp.: Micai, Amione, Liotti, Regini, Ricci, Denis, Ménez, Tumminello.

Arbitro: Giacomo Camplone di Pescara (Mattia Scarpa di Reggio Emilia e Nicolò Cipriani di Empoli). IV° UFFICIALE: Tommaso Zamagni di Cesena. VAR: Luca Banti di Livorno. A-VAR: Pasquale Capaldo di Napoli.

Reti: 5′ pt Galabinov, 44′ pt Bellomo

Note: serata fredda.
Presenti 4223 spettatori di cui 225 ospiti.
Ammoniti: Bellomo, Matos, Kouan, Crisetig, Burrai, Ricci

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