di M.L.
La cittadinanza della grande periferia perugina ha risposto presente; l’esperimento si può dire riuscito proprio come auspicava il sindaco Romizi.
Consiglio ‘aperto’ Nel pomerigio di lunedi 30 si è svolto presso il CVA di Ponte San Giovanni una seduta strordinaria e aperta alla citadinanza del consiglio comunale, «Un esperimento che abbiamo voluto – sottolinea il sindaco Romizi- per cercare di ricostruire la fiducia tra la politica e i cittadini, e non abbiamo scelto Ponte San Giovvanni per caaso visti i progetti che stiamo pensando per questa importantissima perifieria ma nache perché vogliamo far saper che non intendiamo escludere nessuno anzi da qui vogliamo iniziare un nuovo percorso di condivisione per il bene della città tutta».
Partecipazione Il CVA era completo in ogni ordine di posto così come gli improvvisati ‘scranni’ dei consiglieri, e a loro si sono rivolte le tante persone che si erano prenotate per intervenire: associazioni, comitati, commercianti o semplici mamme; molti hanno voluto riportare a tutta la politica cittadina le loro visioni, i loro propblemi ma anche e soprattuto la realtà di tutti i giorni per un posto di periferia, molte volte distrattamente emarginato e non certo facile come Ponte San Giovanni.
PARLA IL SINDACO ROMIZI – L’INTERVISTA
Sede Unica È stato anche presentata la possibile iniziativa del comune riguardo agli uffici amministrativi che si trovano sparsi in varie zone del grande quartiere, secondo l’amministrazione infatti l’idea è quella di accorpare tutti gli uffici in un unico edificio per razionalizzare meglio le spese ma anche per avere un servizio più efficace e veloce per i cittadini.
