Beni culturali illeciti: denunciati in tre

Perugia, operazione dei carabinieri del comando tutela patrimonio culturale e della Guardia di finanza: nei guai un imprenditore perugino e due fornitori

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 Una ‘bolla in pergamena datata 1749 di Papa Benedetto XIV’, una ‘lettera datata 1787 del vescovo di Spoleto Francesco Maria Locatelli’, entrambe provenienti dalla Collegiata di San Michele Arcangelo di Bevagna ed asportate in data imprecisata. Poi un ‘dizionario geografico portatile, tomo II, secolo XVIII’, rubato nel 1987 dalla Biblioteca Nazionale di Zagabria; infine 21 volumi, editi a Venezia nel 1820, costituenti la raccolta libraria ‘Le opere di Buffon’. Sono tra i beni sequestrati dai carabinieri del comando tutela patrimonio culturale in collaborazione con la Compagnia della guardia di finanza di Perugia: nei guai un imprenditore umbro e due fornitori per l’illecita provenienza di libri, pergamene e vari reperti archeologici. L’operazione si è sviluppata da una verifica fiscale nella sede di una società e si è conclusa con la denuncia di tre soggetti.

La scoperta

I militari hanno notato i libri antichi esposti sugli scaffali di una libreria nell’ufficio di rappresentanza della ditta in questione. A questo punto è scattato il controllo con l’aiuto di un funzionario della Soprintendenza archivistico bibliografica per l’Umbria e le Marche: a stretto giro è stata confermata l’illecita provenienza in quanto erano censiti fra i beni culturali da ricercare. Per quel che concerne i 21 volumi editi a Venezia gli accertamenti – per ora – non hanno ancora consentito di ricondurli ad alcuna appartenenza pubblica o privata. Il motivo è semplice: attraverso l’abrasione sono state modificate le originali annotazioni dei fondi bibliografici, che avrebbero permesso l’immediata loro individuazione. Sono state sostituite con ex libris riferiti ad una inesistente libreria fiorentina, realizzati ad arte e con l’obiettivo di occultarne la provenienza e, di conseguenza, il riconoscimento.

Il decreto e i sequestri

L’autorità giudiziaria ha quindi emesso un decreto di perquisizione nei confronti del titolare della ditta per verificare l’eventuale presenza di ulteriori beni culturali detenuti in forma illecita. Non a sorpresa sono usciti fuori: si trattava di – tra i tanti – di numerosi libri antichi a stampa del XVIII e XIX secolo sottratti dalla biblioteca queriniana di Brescia. A ciò si aggiunge il sequestro di 54 manufatti archeologici di varia tipologia foggia e materiale, tutti autentici, provenienti da scavi clandestini compiuti in aree del centro Italia, fra cui braccialetti e monili in metallo; vasi, piatti, coppe, statuette e lucerne votive in terracotta, unguentari in vetro e circa duecentocinquanta monete antiche, databili fra il IV – III secolo a.C., di epoca medievale. La più significativa per l’area umbra è risultata essere, come indicato dal numismatico chiamato ad effettuare l’expertise il ‘Rarissimo quartino di Benedetto XIV’ coniato a Gubbio con tipologia utilizzata esclusivamente nel primo anno di pontificato (1740) non documentato nelle collezioni pubbliche della Regione.

Tre denunce

Tre le persone denunciate per ricettazione: l’imprenditore 77enne perugino (P.F.) titolare della società e due fornitori, un 42enne eugubino (R.L.) e un 63enne spoletino (B.R.), quest’ultimo già noto per vicende legate al commercio di oggetti di dubbia provenienza.

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