Vaccini agli avvocati: parte lo scaricabarile

Perugia, dopo il caso Ponte D’Oddi, la dirigente del distretto ‘segnalata’ all’ufficio provvedimenti disciplinari della Usl1. Ma l’impressione è che il problema sia ‘a monte’

Condividi questo articolo su

È scattata un’inchiesta interna della direzione generale dell’Usl Umbria 1 dopo la polemica sulla vaccinazione riservata nella giornata di domenica alla categoria degli avvocati. Durante gli accertamenti – che hanno coinvolto anche il commissario straordinario Covid dell’Umbria, Massimo D’Angelo – sono stati chiesti chiarimenti alla responsabile del distretto del Perugino, Barbara Blasi. La direzione, preso atto di quanto affermato dalla dirigente, ha ritenuto opportuno procedere all’invio della dichiarazione rilasciata all’ufficio provvedimenti disciplinari dell’azienda, per una valutazione delle eventuali responsabilità nell’accaduto.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

Un problema più ampio

L’impressione è che la vicenda sia l’ennesima conferma di una gestione delle vaccinazioni al momento senza un criterio univoco e chiaro, dunque lasciata all’iniziativa di singoli animati da buona volontà, in mancanza di indicazioni precise e trasparenti a livello regionale. Da qui allo ‘scaricabarile’, in caso di problemi e/o polemiche come nel caso di specie, il passo è breve. Uno dei principali nodi è rappresentato dalle tante defezioni – martedì mattina alla Usl di Terni risultano poco più di 20 vaccinazioni effettuate – e l’assenza di criteri certi, chiari e immediatamente esecutivi nella gestione di tali ‘vuoti’ legati soprattutto al prodotto Astrazeneca. Tra l’altro, a quanto risulta ad umbriaOn, nella lista inviata dalla Regione ai distretti era presente anche la categoria degli avvocati.

VACCINAZIONE 70-79: «PARTE AD INIZIO APRILE CON CHIAMATA DIRETTA»

Domenica solo 28 dosi prenotate

Nel corso del colloquio la dirigente ha dichiarato e sottoscritto di aver ricevuto alle ore 19 circa di sabato, l’indicazione dalla referente aziendale vaccinazioni di «dover effettuare l’indomani mattina, presso la sede di Ponte D’Oddi, un numero di vaccinazioni Astrazeneca aggiuntive rispetto alle sole 28 prenotate». «Per integrare i soggetti da vaccinare mi è stato trasmesso un file con i nominativi dei referenti delle categorie oggetto di convocazione, ho provveduto – ha affermato la responsabile del distretto – a contattare i rappresentanti delle onoranze funebri, mentre la collega, dottoressa Michela Cardamone (responsabile del team vaccinale dell’Usl Umbria 1, ndr), mi informava di aver recuperato un elenco di 44 soggetti provenienti dall’Ufficio scolastico regionale. In questo modo consideravo conclusa la programmazione delle vaccinazioni per la giornata successiva di domenica 23 marzo».

Defezioni anche dalle scuole

«Nella mattinata di domenica, invece, alle 9.30 circa – ha proseguito la dirigente -, sono stata informata dell’adesione di soli 22 soggetti di quelli provenienti dalle scuole. Gli altri operatori, delle altre categorie, più in particolare delle onoranze funebri, erano già stati avvisati per cui, nella condizione di avere a disposizione una ventina di dosi di vaccino residue, in maniera informale, nell’urgenza di utilizzare i vaccini disponibili, ho provveduto tramite un contatto personale a far arrivare per il punto vaccinale di Ponte D’Oddi alcuni avvocati, la cui categoria era ricompresa nell’elenco dei soggetti da vaccinare per la cui numerosità e per l’esiguità delle dosi disponibili in quella domenica non avevo provveduto a contattare in precedenza».

Questione di formalità

La responsabile del distretto del Perugino ha tenuto a precisare che il suo intervento «incentrato all’utilizzo dei vaccini, è stato esclusivamente dettato dalla volontà di un impiego completo delle dosi disponibili secondo i principi della tempestività e della tutela della salute. Mi rammarico profondamente – ha continuato – se, in considerazione della contingenza, il mio comportamento sia stato frettoloso, sbrigativo ovvero improntato a risolvere il problema piuttosto che ad effettuare i passaggi formali necessari, e di ciò mi assumo ogni responsabilità, seppure sottolineando la massima buona fede nel perseguire i principi di tutela della salute e dell’operare tempestivamente per il suo perseguimento».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli