Pesca al via, sì agli spostamenti in provincia

Ordinanza della Regione in vista dell’apertura della stagione il 28 marzo

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di F.L.

Così come è già stato per la caccia, la Regione Umbria va incontro ai pescatori, concedendo loro l’attività all’interno della propria provincia, in deroga al divieto di spostamenti tra comuni previsto in zona arancione. Un’ordinanza firmata dalla presidente Donatella Tesei prevede infatti che a decorrere dal 28 marzo – data in cui è prevista l’apertura della stagione di pesca alla trota – e fino al 2 aprile, nonché nella giornata del 6 aprile, è consentito «lo spostamento esclusivamente nel territorio della provincia di residenza, domicilio o abitazione per l’esercizio della pesca sportiva, dilettantistica ed amatoriale ai soggetti muniti di licenza di pesca in corso di validità».

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Tutte le regole

Lo spostamento è consentito anche per l’attività (in forma individuale) nei laghetti di pesca sportiva, con esclusione dell’effettuazione di qualsiasi forma di competizione o gara. Le attività di pesca sono consentite con l’obbligo di rientro nella medesima giornata presso la propria residenza domicilio o abitazione. Per quanto riguarda l’attività di vigilanza ittica volontaria, sono consentiti gli spostamenti all’interno del territorio provinciale delle guardie ittiche volontarie. Le attività di pesca sono inoltre consentite nel rispetto del distanziamento interpersonale di almeno due metri, indossando dispositivi di protezione individuale di protezione delle vie respiratorie.

L’ORDINANZA SULLA PESCA

Ok alle prove per gli spettacoli

La stessa ordinanza introduce poi una novità nel settore degli spettacoli dal vivo. «Sono infatti permesse le attività di prove e produzione, ed i relativi spostamenti all’interno del territorio regionale, ai soggetti professionali ed ai professionisti dello spettacolo dal vivo, muniti di contratto di convocazione prove ed iscritti alla cassa previdenziale, nei settori della danza, del teatro, del cinema e della musica nel rigoroso rispetto delle disposizioni del Dpcm 2 marzo 2021».

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