Piediluco, va all’asta il bar di via Noceta: prezzo da 70 mila euro

Terni – Fissato l’appuntamento per il 7 dicembre: si tratta del locale da poco meno di 100 metri quadrati. Nessun pericolo per l’attività commerciale

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di S.F.

Premessa fondamentale per evitare fraintendimenti. Il bar di Piediluco in via Noceta 1 è attivo e continuerà ad esserlo, d’altronde chi c’è paga l’affitto da tempo – Alessandro Cianchetta – e dunque nessun ‘pericolo’ in tal senso. C’è però una curiosità che riguarda il locale commerciale fronte lago da 94.50 metri quadrati con annessa tettoia e bagno esterno nel sottoscale: va all’asta per un prezzo base da 70 mila euro ed un’offerta minima da 52.500 euro. Già fissato l’appuntamento per vedere se c’è qualcuno interessato: il 7 dicembre 2022 con l’avvocato Eleonora Luciani delegata alla vendita.

TUTTI I DETTAGLI DELL’ASTA: RIGUARDA IL LOCALE COMMERCIALE

Tutto all’asta

La corposa perizia tecnica con la descrizione di tutti i problemi – ci sono difformità urbanistiche e catastali da sistemare – è a firma del geometra Marco Ubaldi: «Al momento del sopralluogo lo stato dei luoghi riscontrato non è corrispondente alla consistenza catastale in atti pignorata in quanto, detto bene ad oggi gestito in locazione per una attività commerciale ad uso bar, risulta a tutt’oggi unito di fatto mediante opere edilizie, con altro immobile confinante di altra proprietà e non oggetto di pignoramento, configurandosi plani metricamente tale situazione di fatto». La struttura oggetto d’asta è utilizzata ad uso bar con retrostante laboratorio gelateria, tettoia e bagno ed adiacenti – si legge – locali somministrazione, cucina, depositi e portico in comune «con altra proprietà, ma comunicanti internamente, configurandosi come porzioni reciprocamente funzionali all’attuale attività commerciale». Risulta un pignoramento formalizzato il 18 giugno 2021 con atto giudiziario a favore di un soggetto con sede a Torino per i diritti di piena proprietà.

Il riepilogo numerico

Le difformità: ci sarà da demolire

Le questioni da risolvere non sono poche: «Dall’esame della documentazione acquisita – viene specificato nella perizia – la tettoia in carpenteria metallica posta sul lato ovest, risulta realizzata in assenza di titolo edilizio e seppur facente parte della documentazione fotografica allegata alla concessione edilizia in sanatoria dove si chiedeva l’ampliamento dell’edificio residenziale per la realizzazione vano ad uso cucina, la medesima non è parte dei calcoli relativi per la sanabilità, e quindi è da prevederne la sua completa demolizione». Oneri da mille euro. Invece «relativamente all’allineamento catastale, ai fini della commerciabilità futura del bene da parte dell’acquirente e della finanziabilità dell’operazione di acquisto, si rilevano le seguenti difformità sanabili con pratiche catastali: tettoia abusiva da demolire, ampliamento retro negozio con bagno, ampliamento del portico a confine lato est e regolarizzazione catastale per la demolizione della tettoia realizzata in assenza di titolo edilizio». Vedremo se qualcuno sarà interessato. Le foto in questo articolo sono tutte pubblicate all’interno della perizia. Da ribadire che la questione riguarda la proprietà e non chi gestisce il bar.

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