Pizzaiolo e spacciatore: un arresto a Perugia

In casa aveva allestito un sofisticato sistema di coltivazione e raffinazione

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Pizzaiolo. Ufficialmente. Ma il 35enne di origine campana – G.T. – aveva un secondo lavoro: aveva trasformato la propria abitazione in un laboratorio di coltivazione e produzione di droga.

Le indagini Da diversi giorni i carabinieri di Perugia erano sulle tracce del produttore-spacciatore che, grazie a una serie di cautele, rimanendo in ombra e mantenendo un profilo basso, era riuscito ad acquisire il monopolio della produzione di canapa indica e hashish nel centro storico. Per incastrarlo i militari hanno dovuto fare ricorso a sofisticati sistemi d’indagine per poter localizzare la raffineria: sono stati per esempio comparati i consumi idrici ed energetici di alcune abitazioni del centro storico che, per ampiezza e destinazione d’uso, presentavano consumi straordinariamente eccessivi.

La serra Quando i carabinieri si sono presentati a casa sua, in Piazza Grimana, nelle immediate vicinanze dell’università per stranieri, lo hanno trovato intento ad annaffiare, all’interno di una serra che si era creato, dieci arbusti di canapa indica, in avanzato stato di crescita. Nel corso della perquisizione domiciliare è stato rinvenuto inoltre un panetto hashish di quasi duecento grammi dal quale, una volta immesso sul mercato, si sarebbero potuti ricavare almeno duecento pezzi nonché, all’interno di una cella frigorifero, tre grosse buste piene di marijuana, già essiccata e pronta per essere distribuita ai frequentatori della movida perugina.
Sono stati inoltre rinvenuti numerosi materiali utilizzati per il confezionamento della droga e 1.300 euro in banconote di vario taglio, verosimilmente provento dell’attività delittuosa.

Sistema sofisticato I carabinieri del nucleo investigativo raccontano di essere rimasti particolarmente sorpresi dalla ‘professionalità’ evidenziata dal pizzaiolo, che aveva predisposto una vera e propria raffineria, un laboratorio ad hoc per la coltivazione della droga, munito di un sofisticato sistema di aerazione e di irrigazione delle piante, con diverse tipologie di concimi e fertilizzanti; addirittura, in una sorta di tendone, avvolto in carta cellophane, era stato creato un complesso meccanismo di diffusione di calore e luce per amplificare la crescita e la fluorescenza degli arbusti. Dopo le formalità di rito, l’arrestato è stato accompagnato nel carcere di Capanne.

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