Polino, Collebertone: ‘azionariato diffuso’ per ridare vita a strutture ferme

Terni – Viaggio in due immobili abbandonati da anni nella zona turistica: degrado parco degli abeti, passaggio di mano per l’ex albergo Valle Verde. Entra in azione una srl

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di S.F.

Polino di questi tempi sa offrire molto in termini di relax e turismo. Camminate, un po’ di frescura sopra i 1.000 metri per ‘evadere’ dai bollori della conca, tanto verde – possibilmente senza sporcare o rendersi protagonisti di gesti incivili – ed un paesaggio più che apprezzabile. Non è Canazei o la Val di Fassa, chiaro, ma male non è. C’è però un aspetto che, da anni, non trova soluzione: il riavvio dell’ex ristorante ‘Relais parco degli abeti’ e dell’ex albergo Valle Verde, distante poche centinaia di metri in zona Collebertone. Ecco, su quest’ultimo fronte si registra una novità: un passaggio di proprietà con obiettivo di restyling. Certo, non si parla di tempi stretti. In azione c’è un gruppo di persone del territorio.

PARCO DEGLI ABETI ED EX ALBERGO VALLE VERDE – LA SITUAZIONE

Parco degli abeti senza soluzione

La struttura è ben in vista, lungo la strada principale. Con tanto di ‘piazzetta’ Collebertone sopra i 1.240 metri di altitudine tra sentieri, bovini in libertà e la bella natura dominante intorno: numerose le persone che domenica mattina sono salite fin qui per ‘staccare’ dall’aria della conca ternana e concedersi un sano pic-nic tra gli alberi. Per quel che concerne il Parco degli abeti non si vede la luce in fondo al tunnel come conferma il sindaco di Polino, Remigio Venanzi: «La società sta cercando un acquirente, hanno anche diversi terreni». La trattativa non è andata a buon fine e dunque c’è da attendere. Gli ultimi cenni di attività risalgono tra il 2012 ed il 2013, poi nel corso degli anni c’è chi si è divertito a creare danni e commettere furti. Basta entrare nell’immobile per rendersi conto dello stato di degrado.

POLINO ED IL TURISMO INVERNALE

‘Ospiti’ nell’area esterna del relais

Svolta ex Valle Verde? C’è la Collebertone Inumbria srl

Pochi passi e, più nascosta dall’altro lato della strada procedendo verso prato manente, ecco l’insegna dell’ex albergo Valle Verde (nonché ex Pazzaglia). Struttura abbandonata da ancor più tempo rispetto al relais. Fatto sta che, sotto traccia, c’è chi si è attivato per tentare di rilanciarlo in qualche modo: «È stato acquistato – commenta Venanzi – da una società di nuova costituzione e ora stanno sviluppando un progetto per riavviarlo». Bene, ma chi c’è dietro? UmbriaOn ne ha parlato direttamente con il ‘dominus’ dell’operazione, il coordinatore: si tratta di una persona ben nota sul territorio, vale a dire l’imprenditore Angelo Francucci. L’ex presidente dell’Arrone – si è occupato in passato di ridare vitalità alla frazione di Casteldilago – è formalmente fuori dalla srl in questione, la Collebertone Inumbria. Nell’oggetto sociale viene indicato che si occupa di «gestione di alberghi, ostelli, camping, motels, villaggi turistici, bar, ristoranti, pizzerie, pub, selfservices, nonché la gestione di ogni altra attività ricettiva, sportiva, turistica e ricreativa o comunque connessa a quelle elencate; il commercio all’ ingrosso e al dettaglio di prodotti alimentari ed enogastronomici ed altri prodotti dell’ artigianato tipici nell’ambito delle attività agricole, culinarie, della casa e del mondo contadino; l’organizzazione di eventi, mostre e fiere per la promozione e la diffusione dei prodotti; acquisto e vendita di terreni di qualsiasi genere e tipo, di immobili civili, industriali, residenziali, ricettivi, sport/vi e turistici in genere, loro locazione, eventuale concessione in affitto ed in locazione».

L’idea: country house e riattivazione. I soci

Francucci chiarisce che «si sono messe insieme più persone che amano il territorio, una sorta di azionariato diffuso per rivalutare le strutture dismesse a Collebertone. In questo caso si parla di una villa sopra prato manente: diventerà una country house, un ‘ristorantino’ per gli utenti da aprire nel 2023. Poi successivamente attivare l’ex Pazzaglia senza nessuna demolizione, c’è da rilanciare ciò che esiste per conservare la memoria storica. Certo, va ristrutturato in modo pesante, questo sì. Il parco degli abeti? Il problema è che l’hanno devastato, hanno rubato anche il rame. Inoltre siamo in fase conclusiva anche per l’albergo Villa Rosata di Casteldilago (due aste nell’ultimo periodo, ndr)». Si chiude il cerchio: «La prospettiva è recuperare questi spazi, per Collebertone vorremmo far vivere la zona anche d’inverno». Ora focus sulla società: la Collebertone Inumbria srl risulta avere un capitale sociale da 53.550 euro con una serie di soci dentro. La fetta più rilevante è in mano al 68enne Moreno Baccarelli, l’amministratore unico, ed al classe 1978 Alexandros Delis; con loro Giuseppe Cesarini, Elisabetta Marrocchi, Paolo Argenti, Antonino Viti e Mario Bosco. L’atto di costituzione è del 9 gennaio 2019. Non resta che attendere gli sviluppi.

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