Politiche per la famiglia in Umbria, le proposte della Lega

L’obiettivo è «mettere delle basi per dare risposta a debolezze ataviche del nostro tessuto socio-economico»

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di Alice Tombesi

Si è tenuta nella mattinata di lunedì la videoconferenza della Lega Umbria per presentare la proposta di legge sulle Politiche per la famiglia. Un pacchetto cospicuo di misure con l’obiettivo non solo di «superare questa fase difficile ma anche mettere delle basi per dare risposta a debolezze ataviche del nostro tessuto socio-economico» ha detto la vicepresidente dell’assemblea legislativa, Paola Fioroni. Oltre a lei, presenti alla conferenza anche il capogruppo regionale Stefano Pastorelli e i parlamentari Virginio Caparvi e Simone Pillon. Una riforma che mette al centro la famiglia come motore per la ripartenza del welfare regionale, messo a dura prova in questo periodo emergenziale.

Le novità

Ecco le principali novità introdotte dal progetto di legge: la creazione, a livello di giunta regionale, di un elenco regionale che comprenda le associazioni familiari; il sostegno alla natalità con l’istituzione di un assegno prenatale e il potenziamento di servizi socio educativi per la prima infanzia e consultori familiari. La promozione della conciliazione dei tempi di cura e lavoro attraverso incentivi per azioni riguardanti il welfare aziendale; il consolidamento degli interventi a favore delle famiglie monoparentali e di genitori separati o divorziati; la creazione di sportelli di consulenza e supporto per le famiglie. La legge propone il riconoscimento formale e sostanziale del ruolo di caregiver, colei o colui che si prende cura all’interno della famiglia di una persona non autosufficiente. Il progetto di legge propone di introdurre il ‘fattore famiglia’, uno strumento per definire con maggiore equità rispetto all’Isee, le condizioni economiche e sociali delle famiglie che accedono a prestazioni e servizi. Infine l’introduzione di un’agenzia regionale della famiglia che dovrà monitorare e coordinare tutte le azioni a sostegno delle politiche familiari.

Famiglia e denatalità

«Finalmente si comincia a parlare di famiglia in modo serio – ha affermato, durante il suo intervento, il capogruppo della Lega Regione Umbria, Stefano Pastorelli – potremmo avere un doppio vantaggio sia dal punto di vista del Pil, ricostruendo qualcosa in più, sia a livello demografico. Penso alla centralità della famiglia anche quando parliamo di turismo. Quel turismo che sa attrarre le famiglie con pacchetti speciali e incentivi è fondamentale. La nostra azione politica sarà costante e verterà sempre sul monitorare attentamente tutte le esigenze delle nuove famiglie in Umbria». Ad intervenire anche il senatore Simone Pillon, responsabile delle Politiche familiare in Umbria: «Quello che più mi convince è la costituzione dell’agenzia della famiglia perché finalmente avremo una cabina di regia per far sì che le politiche familiari diventino strutturali. Un tema importante è quello della crisi della famiglia, con famiglie separate o divorziate, che coinvolge moltissimi minori. Qui diamo risposte chiare e precise per garantire loro il diritto alla genitorialità, per sostenere i genitori nella crisi, per aiutare a prevenire la crisi grazie a tutto quel sistema di conciliazione, mediazione, coordinazione che è di per sé preventivo rispetto alla crisi e che permetterà di salvare molte coppie o trovare una modalità di collaborazione nell’interesse dei bambini. Altro aspetto molto convincente è quello del sostegno alle famiglie numerose: dobbiamo far diventare conveniente l’avere più figli, dobbiamo capire che la vera ricchezza sono i nostri giovani, capitale umano sul quale fare grandi investimenti. Solo così possiamo uscire dalla denatalità».

L’iter

Un plauso alla Lega Umbria per l’atteggiamento concreto e in linea coi tempi difficili che stiamo vivendo è arrivato invece dall’onorevole Virginio Caparvi: «Sulla famiglia si abbattono le conseguenze di una crisi gravissima. È un elemento dirimente che ci deve interessare da qui ai prossimi 40 anni, perché senza voler essere apocalittici, abbiamo tutti visto le stime dell’Istat che ci dicono che tra 40 anni saremo una popolazione decimata dal punto di vista numerico perché non si fanno più figli e non c’è più quella attenzione alle famiglie. La Lega in Regione Umbria è la risposta a un governo inefficace che ha tutt’altre priorità ideologiche che non vanno nella direzione dell’interesse e benessere dei cittadini». La proposta di legge comincerà a breve l’iter legislativo ordinario, con l’invio del testo alla commissione e l’inizio di una serie di audizioni. «Per affrontare la sfida di una società post Covid – ha concluso Paola Fioroni – sarà necessario ricostruire un modello di welfare virtuoso, nel quale le risorse disponibili siano rigenerabili e le persone responsabilizzate a farsi carico dei problemi della comunità, per aumentare il rendimento degli interventi. La famiglia deve essere vista come un attore sociale strategico e un soggetto a valenza pubblica, che genera valore per tutta la società».

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