«Positivi aumentano, soprattutto giovani. C’è chi ha solo 2 anni»

Città di Castello – Il punto del sindaco Bacchetta: «Aumento importante dei casi ma ricoveri fermi. Si inizi a vaccinare i giovani»

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«Ieri (martedì 27 luglio, ndR) 14 nuovi positivi, tra i quali una persona nata nel 2019. Arriviamo a quota 90 contagiati, soprattutto giovanissimi, ma non ci sono ricoveri in ospedale. Occorre fare appello alla massima attenzione, ma anche che la vaccinazione coinvolga rapidamente le fasce giovanili». Così il sindaco di Città di Castello (Perugia), Luciano Bacchetta, nel fare il punto sulla situazione Covid del proprio territorio.

SPECIALE COVID – UMBRIAON

«Si parta con le vaccinazioni dei più giovani»

«Anche i dati di martedì dimostrano una tendenza alla crescita dei casi a Città di Castello, perché abbiamo avuto ben 14 nuovi positivi, a fronte di nessuna guarigione». Il totale dei contagiati nel territorio comunale tifernate sale a 90 unità, aggiungendo ai dati forniti dalla Usl Umbria 1 anche un caso comunicato dalla Regione. «Una decina di giorni fa – spiega il sindaco Bacchetta – eravamo sostanzialmente ‘Covid free’, mentre oggi ci ritroviamo con un numero molto alto di positivi e con il dato pressoché costante della bassissima età dei contagiati, basti pensare che tra i 14 nuovi casi di martedì 27 luglio c’è anche una persona nata nel 2019. L’elevata capacità di trasmissione della variante Delta – prosegue il primo cittadino di Città di Castello – trova terreno fertile nelle fasce d’età giovanili, considerando che molti di coloro che stanno contraendo il Covid sono nati dopo il 2000, quindi sono quelli che hanno maggiori occasioni di socialità, convivialità e incontro. Ecco perché occorre ribadire la necessità che venga adottata la massima attenzione da parte di tutti, ma anche che venga aumentata ancora di più l’ampiezza della campagna vaccinale, coinvolgendo quante più persone possibile a cominciare dalle fasce d’età giovanili, come sta accadendo. Per fortuna ad oggi – conclude il sindaco – non abbiamo notizia di ricoveri in ospedale perché tutte le persone contagiate sono in isolamento contumaciale domiciliare. Non dobbiamo comunque ignorare o sottovalutare la consistente fase espansiva della pandemia nella quale ci troviamo».

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