Precari della scuola: «Un vero Far West»

Dopo Perugia, giovedì il presidio a Terni: i partecipanti hanno ottenuto un incontro con la dirigente dell’Ufficio scolastico territoriale che si terrà venerdì 25

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Dopo la protesta di martedì all’esterno dell’ufficio scolastico regionale di Perugia, insegnanti, studenti, famiglie, dirigenti e personale Ata, giovedì pomeriggio si sono dati appuntamento sotto l’Ufficio scolastico territoriale di Terni per manifestare contro «i ritardi, gli errori e le modalità con cui si stanno svolgendo le convocazioni e le assegnazioni delle supplenze del personale docente e Ata».

Il Cobas: «Sono stati commessi numerosissimi errori»

«Nonostante i roboanti proclami del Ministero, la situazione delle convocazioni per i precari della scuola a Terni, come d’altronde in Umbria e nel resto di Italia, è veramente preoccupante», è stato evidenziato dal Cobas – comitato della scuola Terni. «Sono stati commessi numerosissimi errori dal sistema informatico sui punteggi delle graduatorie e molti docenti hanno perso posizione o addirittura rischiano di rimanere senza contratto. Alcuni docenti sono stati cancellati dalle graduatorie per meri errori di compilazione causati da procedure nuove, mai sperimentate, poco chiare e senza avere possibilità di rettifica. Procedure farraginose che stanno immobilizzando la presa di servizio dei precari: a 10 giorni dall’inizio delle lezioni non sono state ancora ultimate le convocazioni dalle graduatorie ad esaurimento e graduatorie provinciali per molte classi di concorso e le cattedre rimangono scoperte. Allarmante è la situazione per il sostegno con più di 150 cattedre non ancora assegnate. Non sono state rispettate le modalità di informazione sulla pagina web ed è venuto meno il principio di trasparenza per le assegnazioni. Gli uffici scolastici non ricevono al pubblico da quasi un mese e non rispondono neanche al centralino per chiarimenti. Le assegnazioni delle cattedre vengono pubblicate di sabato e di domenica, modificate senza rettifica anche di notte e in qualche caso con presa di servizio per il giorno seguente alle 8, senza il rispetto delle dovute 24 ore. Ad aggravare la situazione molti istituti non rispettano modalità e tempistiche e chiamano già per le supplenze brevi e per l’organico Covid che, come sappiamo, prevede il licenziamento sul tronco in caso di lockdown, l’interruzione del servizio e non dà diritto all’indennità di disoccupazione. I dirigenti a scuola, infine, ricoprono i posti del sostegno e i posti comuni con docenti del potenziamento utilizzati come tappabuchi e pedine».

Gli insegnanti: «Chiediamo risposte»

«Siamo quelli ‘rimasti a casa’ – ha spiegato un’insegnante – per un errore di un algoritmo che ha sbagliato i punteggi, per la lentezza nelle convocazioni e per errori dovuti al nuovo inserimento in modalità digitale. Stiamo ancora attendendo le nomine da parte dell’ufficio scolastico, sopratutto tanti docenti devono essere nominati per il sostegno». Quello che chiedono gli insegnanti «è una convocazione in presenza, perché finora è tutto stato in via telematica. I responsabili dell’ufficio territoriale non ci ricevono, non ci danno indicazioni e risposte. Abbiamo fatto presente di alcuni errori, ma ci è stato detto di inviare della mail che però non sono state mai lette. Devono darci delle tempistiche, altrimenti così non entreremo neanche per Natale e chi ne risente maggiormente sono gli studenti che hanno bisogno del sostegno». Per il Cobas, in conclusione, si tratta di un «vero e proprio Far West che lede i diritti degli studenti e i diritti dei lavoratori della scuola. Convocazioni unitarie, ma non così. Come Cobas scuola Terni chiediamo convocazioni in presenza nel pieno rispetto delle norme anti covid. Chiediamo una revisione delle graduatorie in tempi rapidi per garantire la regolarità delle convocazioni. Chiediamo trasparenza e rispetto delle procedure e delle tempistiche. Manifestiamo per una scuola inclusiva che metta immediatamente in cattedra i docenti di sostegno fondamentali per i nostri studenti e per le loro famiglie».

Venerdì un incontro con la dirigente dell’Ust

I partecipanti hanno chiesto e ottenuto un incontro con la dirigente dell’Ust di Terni che si terrà venerdì 25 settembre. I punti della piattaforma dei precari che verranno posti sono: la correzione celere di tutti gli errori sulle graduatorie sia su posto comune, che incrociate; chiarimenti e correzione sugli errori riscontrati sulla disponibilità delle cattedre e sulla tipologia delle stesse; regolarità e rispetto della tempistica nelle procedure di convocazione; convocazioni unitarie in presenza e non in esclusiva modalità telematica; trasparenza degli atti; immediata assegnazione di tutte le cattedre di sostegno considerando la inaccettabile situazione nella scuola secondaria di I e II grado; comunicazione ufficiale da parte dell’Ust ai dirigenti scolastici della provincia di Terni che ordini i modi e i tempi di convocazione per le supplenze temporanee (supplenze brevi e supplenze organico Covid); possibilità per il personale docente precario di poter effettuare il test sierologico gratuito prima della presa di servizio a tutela della propria salute e della salute pubblica.

La senatrice Valeria Alessandrini: «La Azzolina adesso è veramente sola, si dimetta»

Sul tema è intervenuta anche la senatrice leghista Valeria Alessandrini: «Davanti all’ufficio scolastico regionale di Perugia, al provveditorato di Terni e nel resto d’Italia, hanno preso vita oggi le mobilitazioni dei sindacati della scuola. Gli insegnanti precari sono sul piede di guerra a causa di una situazione insostenibile, di continue prese in giro e di ulteriori ritardi nelle convocazioni e assegnazioni supplenze del personale docente e Ata. Sono contenta di vedere che forze finora vicine alla Azzolina, abbiano finalmente intrapreso una posizione di contrasto con il ministro dell’istruzione a cui vanno imputate le maggiori responsabilità di questo caos. È la dimostrazione di come la Azzolina, arroccata nel suo palazzo, non ascolti nessuno, né il mondo della scuola, né i sindacati. Così come sono rimaste inascoltate le proposte della Lega fatte in parlamento, dal ministro viste solo come azioni politiche e non come supporto a un settore che oggi sta pagando tutte le scelte scellerate, improvvisate e per nulla condivise. La Azzolina adesso è veramente sola, si dimetta».

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