Da Perugia a Orvieto ristoratori consegnano le chiavi ai sindaci

Cerimonie simboliche in varie città dell’Umbria dopo la protesta di martedì sera

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Dopo la protesta di ieri, con i locali lasciati aperti e illuminati – ma inesorabilmente vuoti – con all’ingresso la locandina di #RisorgiAMOItalia, i ristoratori umbri oggi hanno messo in scena la seconda parte dell’iniziativa, con la simbolica consegna delle chiavi ai sindaci delle città. Le prime a Perugia e Corciano, ma altre ne arriveranno, documentate in numerosi gruppi facebook, fra cui quello di Horeca Umbria

LOCALI APERTI E VUOTI A PERUGIA – GALLERY

A Perugia triste cerimonia davanti Palazzo Priori

«A lei chiediamo di dirci come dobbiamo andare avanti perché siamo pure disposti ad aprire il primo giugno, ma abbiamo paura che al primo giugno non ci arriviamo – dicono i ristoratori al sindaco Andrea Romizi – abbiamo bisogno di sapere con precisione quando e come riaprire, se dobbiamo pagare le tasse oppure no, chiediamo alle istituzioni di dirci quello che ci aspetta». La consegna nel corso di una cerimonia – inevitabilmente triste – davanti la sede del comune, a Palazzo dei Priori, in corso Vannucci. 

PROTESTA IN SCENA ANCHE A TERNI – GALLERY MIRIMAO

Anche a Corciano

Cerimonia simile nella vicina Corciano, dove pure c’è stata grossa adesione. Consegnate le chiavi di 13 attività del settore Ho.re.ca. all’assessore Carlotta Caponi: «È stato anche un momento di confronto reale e costruttivo – spiegano gli organizzatori – ci è stato spiegato anche tecnicamente come intenderanno dare un aiuto reale alle aziende colpite dalla crisi attuale, ci sono sembrate soluzioni percorribili ed accettabili. Aspettiamo fiduciosi».

Ad Orvieto nasce un comitato spontaneo

Anche ad Orvieto i rappresentanti del gruppo spontaneo ‘Bar&Ristoranti’ hanno fatto lo stesso incontrando il sindaco Roberta Tardani. «La riconsegna delle chiavi al sindaco non è un atto di resa – hanno sottolineato i rappresentanti del comitato – bensì un grande atto di fiducia nei confronti dell’amministrazione comunale affinché diventi la nostra voce nei luoghi deputati alle decisioni». «Ho provato molta emozione – ha commentato il sindaco – nel tornare a vedere le luci accese nelle attività della nostra città ma allo stesso tempo tanta amarezza perché siamo abituati a vedere quei locali in attività e pieni di persone e turisti che vengono a visitare Orvieto. Bar e ristoranti sono un pezzo importante del settore dell’ospitalità, la prima vetrina per le nostre eccellenze enogastronomiche e quindi di promozione della città stessa». Ai rappresentanti del comitato Tardani ha assicurato il «massimo impegno nel sostenere la ripartenza che, in particolare in Umbria, con le dovute e adeguate misure di sicurezza può essere garantita».

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Partecipa anche Vissani

Cerimonia simile anche a Baschi, dove anche lo chef umbro più conosciuto d’Italia, Gianfranco Vissani, ha consegnato le chiavi al sindaco Damiano Bernardini. Con lui una rappresentanza di altri sette operatori del comparto Horeca del territorio. «Questo virus a volte è meno pericoloso dell’indifferenza di chi non vuole comprendere le esigenze nazionali e locali di un intero settore in ginocchio» hanno scritto Vissani e gli altri ristoratori in una lettera consegnata al sindaco. Il primo cittadini ha accolto “con massimo rispetto e attenzione il grido d’aiuto» degli operatori e spiegato che «farà da tramite delle istanze degli operatori verso le istituzioni superiori».

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