Province, le novità della circolare Maida

Le decisioni dell’osservatorio e i dubbi dei sindacati sul percorso di riordino

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Continua a dichiararsi preoccupata la Rsu della Provincia di Perugia, dopo gli esiti della riunione del Tavolo regionale di governance sulla riforma delle Province, avvenuta venerdì a Villa Umbra con l’assessore regionale alle riforme Fabio Paparelli.

La mobilità In modo particolare, dice il sindacato, «due sono gli aspetti che più agitano la rappresentanza provinciale perugina dei lavoratori: mobilità del personale in esubero e la questione del trasferimento delle funzioni collegata a costi delle medesime e relativo personale». Giovanni Roccatelli, coordinatore della Cgil e membro della stessa Rsu, dice che «permangano dubbi su questi aspetti che la Regione non ha contribuito a chiarire. Abbiamo portato a esempio il caso della Regione Toscana che ha individuato esattamente i criteri per gestire la mobilità del personale, anche quello cosiddetto trasversale a più funzioni. Noi ancora non sappiamo – ha aggiunto – come verranno considerate le funzioni trasversali e il relativo personale. Secondo i nostri calcoli sarebbero 150 le persone in pianta organica, tra funzioni trasversali e dirette, ma meno della metà sarebbero quelle in possesso della Regione. Quindi chiediamo una maggiore chiarezza nei calcoli e nelle cifre che circolano in questi giorni».

Le voci Una circolare ministeriale, intanto, che scorporerebbe il corpo della Polizia provinciale e i lavoratori dei centri per l’impiego dalla Provincia: «Notizia positiva è il blocco dei concorsi in tutta l’Umbria, dando precedenza ai dipendenti delle Province considerati in esubero, come detta la legge, allargando la possibilità anche alle Asl».

I tempi Le prossime tappe sono il 4 febbraio, quando tornerà a riunirsi l’Osservatorio; il 9 febbraio in Regione verrà adottato il “Ddl” di riordino delle funzioni amministrative regionali, di area vasta, e forme associative dei Comuni e il 25 febbraio a Firenze è fissata la riunione delle Rsu di Cgil, Cisl e Uil.

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