Pums Terni, nodo merci in area stadio: via libera e polemiche

Ok al trasferimento rispetto alla vecchia scelta di piazza Dalmazia: focus su trasporti e servizi. M5S critico. Richiamo su gestione PalaTerni

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C’è chi si aspettava una pura formalità e tempistiche strette per l’approvazione. Ed invece per l’ok della commissione congiunta – I e II – sulla proposta per l’aggiornamento del Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile – ci sono volute quasi due ore e anche una sospensione richiesta dalla maggioranza: alla fine nel primo pomeriggio di venerdì è arrivato l’ok con nove favorevoli, un astenuto e due contrari (M5S). Al centro dell’attenzione i nodi di interscambio modale e lo spostamento da piazza Dalmazia all’area del Foro Boario per quello legato alle merci.

PUMS, NODO MERCI: LO SPOSTAMENTO IN AREA STADIO. I DETTAGLI

Il nuovo nodo merci

Merci, commercio e sos PalaTerni

Focus sulla ‘porta’ di accesso e di controllo per lo smistamento delle merci, uno degli ambiti di riferimento del programma: «Con il palasport siamo in dirittura d’arrivo – in realtà manca un bel po’ per l’area sportiva – e ora è opportuno spostare la previsione per lo scambio merci nell’area dello stadio. Si tratta di nodi per diminuire il traffico pesante in città perché si permette la distribuzione attraverso dei mezzi più piccoli». La delucidazione dell’assessore Federico Cini ha lasciato un po’ perplessi qualche consigliere di maggioranza e minoranza: «La progettazione preliminare del palazzetto è antecedente al Pums, c’è stato un errore di pianificazione? Mi sembra – la critica di Valentina Pococacio del M5S – che questo spostamento sia a benficio delle attività commerciali del palaTerni e non per la viabilità. In questo modo ho timore che si possa creare un danno al centro. Già si svuota per la mancanza di parcheggi, se poi se ne vanno anche gli esercizi commerciali ci ritroveremo con un’area decadente». Sorpreso anche Michele Rossi (Terni Civica): «Palasport in dirittura d’arrivo? Aggiornateci sui lavori in I commissione. Ci tengo molto alla gestione, è un argomento importante capire chi lo farà. Altrimenti facciamo la fine delle piscine dello stadio e oltretutto a Terni non abbiamo squadre importanti come a Perugia (riferimento a sport indoor, pallavolo in primis)». Si rientra sul tema: «Mi viene detto che ciò viene fatto per lasciare ai margini della città i mezzi pesanti. Ma allora sia piazza Dalmazia che il Foro Boario sono location sbagliate visto che sono in città».

Il vecchio nodo merci

Viabilità e dubbi

Punti interrogativi anche per Federico Pasculli (M5S) e Doriana Musacchi (Misto): «In dirittura d’arrivo c’è solo il core business del palasport, ovvero la parte commerciale. Il nodo merci? C’è già il traffico congestionato in quella zona e non vorrei che tale scelta andasse a creare un’esplosione’ dell’arteria. Rischia di diventare critica». La seconda ha invece specificato di «non capire il motivo della collocazione in zona stadio». A questo punto nuovo intervento di Cini per tentare di far luce sulla vicenda: «C’è un equivoco. Nessuno sta cercando di favorire qualche attività economica. Non si capisce perché se un nodo di interscambio merci viene allontanato dal centro, ciò viene visto come atto negativo. E l’area non coinvolge il parcheggio dello stadio». Poi entra in gioco l’architetto Walter Giammari, colui che da quasi un decennio si occupa di queste tematiche: «Dello schema generale dei nodi di interscamvbio, che è poi entrato nel Pums, ne parliamo dal maggio 2014 e allora di palasport non si discuteva. Non sono punti progettuali fisici, ma entità con funzioni e sono nel perimetro della città. La scelta di cui parliamo riguarda l’ambito ovest di Terni, lo stesso della piattaforma logistica Terni-Narni. E da questa zona che arriva la maggior parte delle merci». Poi il chiarimento: «Il Pums è un piano indicativo, non esecutivo. Qui non si sta parlando delle distribuzioni merci. Su questo tema abbiamo appaltato un progetto iniziato dal ministero per la city logistic della città e ha vinto una società di Roma: contratto firmato il 20 marzo con 90 giorni per l’ultimazione. In estate avremo per la distribuzione della logistica delle merci. La scelta del PalaTerni? Va bene perché c’è spazio e possibilità di avere una fermata/discesa di scarico. Ma, ribadisco, si tratta di un’area di utilities funzionali alle merci».

La commissione

Ancora scontro

La Pococacio è tornata all’attacco: «Nella delibera c’è scritto anche che al cittadino non occorre andare in centro per questo nodo merci. Questo mi preoccupa». La Musacchi ha chiesto perché «non si fa direttamente alla piastra logistica». Pronta replica di Giammari: «Quella ha un’altra utilità, ovvero convogliare grande quantità di merci». Pressing anche da Pasculli: «Nel documento si parla anche di ritiro pacchi sul posto. Decongestionare il traffico dai mezzi pesanti? Non avverrà. Decathlon e gli altri entreranno con i tir, non gli importa di fare efficienza energetica con il servizio elettrico». Di nuovo la Pococacio: «Stiamo correggendo il Pums per la terza volta». Mini bagarre con Patrizia Braghiroli (FdI e loro ex collega di Movimento) e si riprende. Non ha mollato la presa nemmeno Rossi: «Continuo ad avere perplessità perché l’area sarà satura di tanti movimenti. Come ci andiamo ad inserire servizi merci in una progettualità già fatta? Era meglio altrove». Il consigliere di Terni Civica chiede e ottiene una sospensione di cinque minuti per una riunione di maggioranza. Intanto Cini entra in tackle: «Stiamo parlando di tutt’altro rispetto al tema della delibera, si sta facendo campagna elettorale e caciara. Ripeto: non è un nodo a servizio del palasport. E parlare dello spopolamento del centro è fuori contesto». Giammari a tratti si spazientisce.

La votazione

Ultime battute oltre le 13: «Non stiamo parlando di distribuzione merci in città, ribadisco che è in corso la progettazione», l’ultimo chiarimento di Giammari. Sponda M5S si è rifatta sotto la Pococacio: «Siamo passati ad un punto di interscambio modale ad area di smistamento merci». Dubbi anche da Paolo Angeletti (Terni Immagina), Francesco Filipponi (Pd) si astiene: l’atto passa con nove voti favorevoli ed i voti contrari del M5S. Probabile che ci sarà una discussione del genere anche in consiglio comunale.

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