Quota pagata (tardi), Montefalco torna nei Borghi più belli d’Italia

La pagina è stata riattivata mercoledì sera. Il presidente dell’associazione conferma: «Quota pagata in ritardo»

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di P.C.

Uscito per qualche giorno – con tanto di pagina disattivata – Montefalco rientra in queste ore nell’associazione ‘I Borghi più belli d’Italia’ che già nella serata di mercoledì – come abbiamo potuto verificare – aveva riattivato la pagina. Il motivo? Mancato pagamento della quota associativa (circa 2500 euro), poi puntualmente versata.

«Impegno inviato da mesi»

A confermare il tutto è Umberto Forte, presidente dell’associazione, che – contattato da Umbria On – conferma sia l’iniziale cancellazione sia il reintegro del comune di Montefalco fra i Borghi più belli d’Italia. «Ho parlato col vicesindaco (Daniela Settimi; ndr) e mi ha confermato che è stato fatto il bonifico, quindi abbiamo riattivato la pagina».

Sensibilmente diversa la versione del vicesindaco di Montefalco: «In realtà già lo scorso ottobre abbiamo inviato copia dell’impegno di spesa all’associazione – dice a umbriaOn.it Daniela Settimi – spiegando che il lieve ritardo era dettato dalla particolare congiuntura che stiamo vivendo. Non capisco come mai il nostro comune sia scomparso dalla home, ma in realtà, quando ho parlato con il presidente Forte, mi spiegava che poteva trattarsi di un problema tecnico, tanto che già in serata è stato ripristinato il tutto. Assurdo scatenare polemiche su questa vicenda, visto che abbiamo più volte reso nota la nostra volontà di puntare sull’associazione e, mi consenta, assurdo anche il fatto che molti giornali siano andati dietro a un comunicato senza verificare e senza contraddittorio».

Le polemiche sul dissesto

Fatta la tara delle considerazioni sulle dinamiche secondo le quali si sia o meno uno fra i ‘borghi più belli d’Italia’ a seconda che si decida o meno di pagare 2500 euro all’anno, va annotato che la cancellazione del comune amministrato prima da Donatella Tesei e poi da Luigi Titta aveva portato con sé inevitabili polemiche politiche, legate al dissesto.

La nota di SiAmo Montefalco

«L’esclusione dal circuito – recitava una nota del gruppo consiliare SiAmo Montefalco – segna oggi l’interruzione di una storia di successo e proficua collaborazione: un pessimo epilogo per la nostra città, rispetto al quale, però, non possiamo dirci troppo stupiti. Questo ed altro può accadere, quando un Comune è amministrato in modo pessimo, come è accaduto e tuttora accade a Montefalco».

«In assenza di un bilancio approvato, l’ente si trova nell’impossibilità di stanziare fondi per spese non obbligatorie, compresa la promozione. Durante l’ultimo consiglio comunale, tenutosi lo scorso 4 febbraio, la maggioranza ha scelto ancora una volta di non assumersi le proprie responsabilità, rifiutandosi di votare il dissesto».

«Nel frattempo, in attesa del pronunciamento della Corte, il Comune continuerà ad essere completamente bloccato e incapacitato ad affrontare qualunque tipo di spesa non obbligatoria. Situazione in cui ci troviamo già da 2 anni, con conseguenze fin troppo chiare: strade dissestate; smottamenti che rimangono sulla carreggiata; aree verdi e giardini pubblici nel degrado; servizi cimiteriali carenti; pavimentazione del centro storico divelta; centro storico e frazioni su cui da tempo non viene fatto alcun lavoro».

La replica di Daniela Settimi

«La determina risale al 28/10/2020, in cui si conferma l’impegno da parte del Comune di Montefalco di adempiere al pagamento della quota associativa 2020 dell’Associazione Borghi più belli d’Italia, mentre la disposizione di liquidazione è la n. 15 del 9/02/21. Il resto sono solo sterili strumentalizzazioni che in questi giorni hanno portato gli esponenti dell’opposizione comunale e regionale a fare un’informazione fuorviante». 

«Ritengo che il tempo delle inutili accuse, delle azioni mirate alla disperata richiesta di attenzioni sui social attraverso post e annunci molto spesso, come in questo caso, privi di fondatezza, debba necessariamente avere fine per lasciare spazio al confronto costruttivo tra maggioranza ed opposizione. Alla luce della scelta ratificata nel consiglio Comunale del 5 Febbraio scorso di ricorrere alla procedura di riequilibrio finanzia ai sensi dell’art. 243 e seguenti del T.U.E.L.. , questa amministrazione sta lavorando con determinazione per la predisposizione del piano di riequilibrio con la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta per la nostra città. Risultano inutili e sterili le polemiche, ripetute dai consiglieri di minoranza, relative all’aggravio di tasse e tributi dovuti dai cittadini, in quanto anche la procedura di dissesto avrebbe determinato tale condizione, senza considerare che l’ipotesi non sussiste, come ribadito anche in Consiglio Comunale in quanto le tariffe sono già al massimo consentito. Il dissesto è un epilogo che ogni Ente vorrebbe evitare, non è assolutamente vero, come si vorrebbe far credere, che sarebbe stata la migliore strada da percorrere, se non altro per l’aggravio di costi per l’ente dovuti all’intervento della Commissione composta da tre membri ai senti dell’art. 252 comma 1 del T.U.E.L».

«Non possiamo certo ignorare che l’emergenza sanitaria in corso ha inevitabilmente avuto ripercussioni sulla programmazione, sull’andamento ordinario delle attività dell’ente anche a causa dei continui avvicendamenti dei responsabili dei vari settori, ma preme sottolineare il fatto che questa amministrazione non è immobile, ma anzi in questo momento tutta la giunta è impegnata su tutti i fronti sia emergenziali dovuti alla pandemia, sia per garantire una giusta ripresa delle attività e dell’economia nel momento in cui ciò sarà possibile. Il tempo della polemica deve necessariamente avere conclusione, per lasciare spazio al tempo della operatività e della auspicata collaborazione per il “bene comune” della nostra città che non dobbiamo mai perdere di vista».

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