Reddito cittadinanza Umbria: «35-40% percezioni indebite»

Partito il check generale per la verifica: la stima dell’Istituto. A Perugia già revocate oltre 400 redditi

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«La stima è che circa il 35-40% delle percezioni siano indebite e dunque dovranno essere revocate». A scriverlo è la direzione regionale umbra dell’Inps – il direttore è Fabio Vitale – in merito ai controlli scattati sul reddito/pensioni di cittadinanza in pagamento sul territorio.

I dati

L’Inps sottolinea che in Umbria al 28 febbraio «erano circa 10 mila i nuclei familiari percettori di reddito/pensione di cittadinanza, per un totale di oltre 21 mila persone coinvolte ed un importo medio mensile di circa 530 euro. Come noto, per accedere – viene ricordato – è sufficiente autocertificare il possesso dei requisiti richiesti, alcuni dei quali riguardano fatti non accertabili immediatamente dall’Inps, quali ad esempio la residenza sul territorio italiano da almeno 10 anni o la corrispondenza tra il nucleo familiare dichiarato in Isee e quello presente in anagrafe comunale. Per questi requisiti l’Istituto procede ad una verifica successiva».

Il check

Solo per la sede di Perugia, ad esclusione delle agenzie, l’Inps «ha in carico circa 3.300 redditi di cittadinanza. Di questi, 450 sono già stati revocati. Si tratta di cittadini comunitari privi del requisito della residenza in Italia da almeno 10 anni. Il risultato è solo parziale in quanto i controlli sono in corso e riguardano tutti i requisiti per i quali è necessario procedere a verifica. In un contesto difficile – conclude l’Istituto – come quello che stiamo vivendo, in piena pandemia, è particolarmente importante che le risorse economiche vengano utilizzate nel rispetto della legalità. Il reddito di cittadinanza, al pari di altre prestazioni assistenziali, è una misura utile per sostenere chi ne ha bisogno ma non deve essere abusata. Il nostro impegno in questa direzione sarà massimo, in sinergia con tutti gli altri attori istituzionali coinvolti».

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