Si alzano i toni dello scontro politico a palazzo Cesaroni. I consiglieri di opposizione, ad eccezione di Andrea Fora, lasciano i banchi per protesta contro giunta e maggioranza. È accaduto nella seduta di martedì del consiglio regionale. «Avendo preso atto, nostro malgrado, che la giunta Tesei, insieme alle forze di centrodestra, si ostina a violare le normali regole della democrazia e le leggi sulla trasparenza, ignorando da mesi le nostre istanze ed ogni richiesta di chiarezza sugli atti, nonché al rispetto dei diritti e delle prerogative delle opposizioni, nella seduta di oggi (martedì, ndR) siamo stati costretti a compiere un gesto fortemente simbolico come quello di abbandonare l’aula». Lo dichiarano Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Fabio Paparelli, Donatella Porzi (Partito Democratico), Thomas De Luca (M5S) e Vincenzo Bianconi (Gruppo Misto) spiegando che «quando in dubbio ci sono valori come la legalità e la trasparenza non ci resta che stigmatizzare con forza e determinazione quei comportamenti che ledono fortemente la dignità di quest’aula».
«Chiesto incontro al prefetto di Perugia»
«Nonostante avessimo dimostrato – sottolineano i consiglieri di opposizione – responsabilità e attenzione rispetto agli atti previsti, sollevando criticità e proponendo miglioramenti alla rimodulazione dei fondi europei per le politiche sociali ed economiche, così come proposto dalle associazioni di categoria e dalle forze sociali lanciando il ‘Patto per la rinascita e il rilancio dell’Umbria’, la sordità di giunta e maggioranza ci hanno portato a compiere questo gesto simbolico. Per ristabilire legalità e democrazia in Umbria abbiamo chiesto al prefetto di Perugia un incontro urgente in cui poter rappresentare questa grave situazione che sta andando oltre anche la dialettica tra forze politiche, ma che arriva fino al punto di compromettere, ormai da troppi mesi, la funzionalità e la credibilità delle istituzioni regionali».
«Ritorni il dialogo»
Per Bori, Bettarelli, Meloni, Paparelli, Porzi, De Luca e Bianconi, «l’Umbria ha bisogno di ritrovare urgentemente unità intorno ad un progetto credibile per il futuro dei suoi territori e della sua popolazione, che sappia portare questa nostra regione fuori da una emergenza sanitaria che rischia di trasformarsi in crisi economica e sociale, compromettendo il futuro di tutti noi. Ci attendiamo pertanto un gesto di responsabilità che ristabilisca, tanto più in questo momento straordinario, una normale dialettica democratica, indispensabile per affermare i diritti di ogni cittadino».
Paparelli (Pd): «Violata la legge»
«Non parteciperemo alle riunioni dell’assemblea legislativa regionale finché non verranno ripristinate la democrazia e la legalità – attacca Paparelli (Pd) -. Ci sono atti a cui la giunta non dà risposte da almeno quattro/cinque mesi. Idem per le richieste di accessi agli atti, in particolare sulla fornitura dei test sierologici e l’ospedale da campo acquistato dalla Regione. C’è una lettera del direttore della sanità Claudio Dario in cui afferma esplicitamente che violerà la legge perché non intende concedere tale facoltà, ovvero l’accesso alla documentazione. Ci sembra onestamente gravissimo».