Riapertura parchi: «Cospea penalizzata»

Terni, lettera di protesta di un cittadino di via Marzabotto dopo la decisione del sindaco di rendere fruibili sette spazi verdi chiudendo gli altri

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La riapertura a Terni, dal 4 maggio, di sette aree verdi pubbliche – con misure specifiche da adottare e la contestuale chiusura di tutte le altre (per l’impossibilità di vigilare ovunque) – ha destato perplessità fra alcuni cittadini. Perché le aree chiuse dal 4 maggio, precedentemente erano fruibili ed ora si teme, fra l’altro, un concentramento delle persone nei sette spazi in questione con rischi di affollamento. Posto che l’attenzione di ciascuno e il senso di responsabilità devono restare massimi, così come massimo deve essere il rispetto di quanto stabilito dalle autorità, pubblichiamo la lettera di un ternano che critica quanto stabilito.

di Moreno Tini

Signor sindaco, visto che con la sua ordinanza dal 4 maggio i giardini di via Marzabotto sono chiusi sino al 17 maggio, vorrei sapere dove portiamo i nostri cani a fare i bisogni. Stante che nelle vicinanze non ci sono altre aree dove poter portare i cani o poter svolgere attività motorie. Faccio altresì presente che il parco di via Marzabotto è privato ad uso pubblico quindi non vedo perché si debba ledere la proprietà privata solo perché i soliti ‘ignoti’ protestano. Sino ad ora vi ha fatto comodo che il nostro parco rimanesse aperto e che tutti ne fruissero, mentre adesso con la farsa di riaprirne sette venite a ledere sia la proprietà privata che il sacrosanto diritto di poter uscire di casa ad un intero quartiere. Le faccio i miei complimenti perché mentre tutti possono ritornare ad una parvenza di normalità, noi dobbiamo essere relegati all’interno delle nostre case solo per dare il contentino ai soliti quattro ‘asociali’ della zona. Non aggiungo altro perché non voglio essere offensivo ma si rimane sconcertati dal come si vuol gestire la libertà delle persone.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

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