Ristoratori, in Umbria poche adesioni a #IOAPRO

Mentre il governo approva lo scostamento di bilancio (con nuovi aiuti ai lavoratori e agli imprenditori), la manifestazione di ribellione trova poche adesioni

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Aggiornamento: locale chiuso dalle forze dell’ordine

Ristorante aperto a cena per protesta: arrivano le forze dell’ordine

Mentre il consiglio dei ministri approva lo scostamento di bilancio da 32 miliardi di euro per finanziare il nuovo ‘decreto Ristori’ e mentre vengono confermati i timori di una colorazione arancione dell’Umbria, nella nostra regione si registrano scarsissime adesioni alla campagna #IOAPRO.

NEL PERUGINO SOLO UN LOCALE HA ADERITO: DAL GALE. L’INTERVISTA

COVID: UMBRIA ARANCIONE

«Vi aspettiamo distanziati»

Nel capoluogo di regione, l’unico locale ad aver apertamente annunciato di aderire alla iniziativa di disobbedienza è il Gale di Ferro di Cavallo: «Voi che ci conoscete bene ed apprezzate noi ed il nostro lavoro sapete bene – scrivono i titolari sui social – che siamo in un momento particolare di grande difficoltà. Sono ormai mesi che lottiamo con voi tra mille difficoltà per sopravvivere, dopo tutti i sacrifici, che ci sono stati richiesti e che abbiamo nostro malgrado fatto, la situazione è arrivata ad un incomprensibile vicolo cieco. Sfiniti, esasperati e con un amaro senso di abbandono da parte di quelle stesse istituzioni che questi sacrifici ci hanno imposto, senza nulla offrire in cambio, abbiamo deciso di aderire da venerdì 15 gennaio all”iniziativa #IOAPRO1501. Vi aspettiamo distanziati, disinfettanti e con le mascherine. È raccomandata la prenotazione (disponibilità di 26 coperti). Conto al tavolo alle 21,45 per poter rispettare il coprifuoco delle 22». Per il resto, a Perugia come nel circondario, praticamente tutti hanno deciso di seguire le indicazioni delle associazioni di categoria, che hanno confermato la situazione drammatica, professando adesione ideale alle manifestazioni di protesta, ma al tempo stesso hanno sconsigliato i tesserati di aprire col rischio di incorrere in sanzioni. Il locale risulta già tutto prenotato per la serata e, in questo modo, almeno 24 persone rischiano la sanzione per disobbedienza civile e la voglia di andar a cena fuori in compagnia.

FIPE CONFCOMMERCIO: PERSI 548 MILIONI DI EURO

«Di che colore siamo? A Foligno un ristoratore espone la bandiera»

All’Umami di Foligno i titolari hanno annunciato di esporre una bandiera colorata all’esterno del locale per comunicare il colore del giorno in Umbria. «L’incertezza generale sui colori ricade automaticamente sui cittadini ed in particolari sui clienti che frequentato attività o negozi – raccontano i titolari al Messaggero – nel nostro caso ci siamo più volte trovati a far fronte a richieste tipo ‘Ma si può prendere un caffè?’, ‘Ci si può sedere o dobbiamo optare per l’asporto?’, ‘Si può entrare e consumare a colazione, pranzo o cena?’. Domande legittime, ovviamente, e per noi sono state uno sprone per dare una risposta collettiva utile a tutti. Abbiamo acquistato tre bandiere una rossa, una arancione e una gialla e in base al colore indicato dalle norme».

Umbria ‘arancione’ da domenica 17 gennaio

LEGGI – Decreto Legge e nuovo Dpcm (.pdf)

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