Tempo di rinnovo delle rsu in una delle aziende storiche e più importanti del ternano, protagonista negli ultimi anni di una delle tante dure vertenze del territorio e ora in attesa dell’auspicato rilancio. Gli 83 dipendenti della Sangemini-Amerino sono infatti chiamati ad eleggere, nella giornata di giovedì, i propri delegati di fabbrica.
I candidati
Tre i posti a disposizione, nove in tutto i candidati, tre per ogni sigla rappresentata. Marcello Rellini, Francesco Finistauri e Sergio Bartolucci sono i candidati della Fai Cisl (sindacato che vanta il maggior numero di iscritti in azienda), Riccardo Liti, Tiziano Grignani e Stefano Rosati quelli della Flai Cgil, Michele Leone, Massimo Falocco e Massimiliano Giovannini della Uila Uil. Rellini, Liti e Leone sono le rsu uscenti e si giocano dunque la rielezione per i prossimi tre anni.
Il nuovo corso
La tornata elettorale – nella giornata di martedì le tre sigle sindacali hanno tenuto assemblee separate alla presenza delle segreterie nazionali – giunge in uno snodo cruciale per il futuro dello stabilimento. Dopo l’ok al concordato presentato dal gruppo Ami (di cui fanno parte i siti umbri) al tribunale di Milano, proprio la scorsa settimana è stato ufficializzato l’aumento di capitale, per 50 milioni di euro, da parte dei fondi Clessidra e Magnetar, che ne hanno rilevato la proprietà dalla famiglia Pessina, ormai socia di minoranza. Amministratore delegato del gruppo è stato nominato Alessandro Frondella, mentre il ruolo di direttore finanziario spetta a Matteo Siani.
Le prospettive
Il nuovo cda verrà presentato nel corso di un coordinamento nazionale del gruppo Ami con tutte le rsu e le segreterie, fissato per il 17 marzo prossimo. Dopo il rinnovo dei delegati si dovrà dunque aprire un percorso di confronto sia con i vertici del gruppo che dei siti per conoscere i piani per i prossimi anni riservati agli stabilimenti umbri. Sventati i ventilati licenziamenti, dovrebbe essere previsto un programma di incentivo all’esodo per le professionalità più anziane. Ma c’è da ridefinire nel complesso la strategia commerciale dell’azienda per far recuperare mercato ai due marchi, strategia che tra le varie cose – secondo quanto già preannunciato – punterà sul ritorno della storica bottiglia verde.