Sangemini: «Marchio irreperibile, condividere il piano»

Confronto tra sindacati e politica, il documento: «Portare Ami ad un tavolo unificato. Regione ha ruolo fondamentale»

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Sindacati e rsu di Sangemini-Amerino a confronto con parlamentari e consiglieri regionali, venerdì mattina, un nuovo faccia a faccia per tenere alta l’attenzione rispetto al presente e al futuro dei due siti industriali, in concordato preventivo come tutto il gruppo Ami. La situazione continua a destare le preoccupazioni dei dipendenti, tornati a scioperare per due ore ad ogni fine turno, con un piccolo presidio davanti alla sede dell’incontro.

Sindacati unitari: «Serve percorso condiviso»

Alla riunione erano presenti, oltre al sindaco di San Gemini Luciano Clementella, i deputati Raffaele Nevi (Forza Italia), Barbara Saltamartini (Lega), Walter Verini (Pd), Tiziana Ciprini (M5s) e il consigliere regionale M5s Thomas De Luca. Fai Cisl, Flai Cigl e Uila Uil dell’Umbria, insieme alle rsu, hanno stilato un documento unanime in cui chiedono all’attuale management «la condivisione del piano industriale concordatario, dove si certifichi la centralità e lo sviluppo dei due siti umbri, il mantenimento della totalità delle produzioni e la salvaguardia occupazionale». Alle istituzioni umbre viene invece chiesto «un percorso condiviso un vero e proprio patto per il territorio, per salvaguardare la natura industriale della nostra provincia e nello specifico del comparto agroalimentare delle acque minerali». «La salvaguardia di Sangemini e Amerino per la loro storia di acqua salutistica e termale – continuano le tre sigle di comparto – è imprescindibile e non deve essere in discussione. Siamo convinti del ruolo fondamentale in questa fase della Regione Umbria, concessionaria delle autorizzazioni sulle estrazioni e commercializzazione dei marchi, confidiamo in tutte le istituzioni per un unico obiettivo, il bene di Sangemini e Amerino portando al tavolo istituzionale la proprietà di Ami per un confronto serio e concreto». Infine le organizzazioni sindacali ribadiscono «la grande difficoltà in essere a livello commerciale, determinate da una rete vendita inadeguata ed incapace di riacquisire spazi di mercato persi in passato». «Attualmente – concludono – il marchio Sangemini invece di essere trainante per tutto il gruppo, risulta irreperibile quasi ovunque a causa di strategie commerciali inefficaci e goffe. Va creata una rete vendita interna, poiché i nostri marchi portano redditività a tutto il gruppo Ami. Chiediamo di accelerare le tempistiche perché i tempi stringono e vanno create le condizioni di rilancio per assicurare il futuro occupazionale ed economico dei siti umbri».

Nevi (FI): «Massima unità»

«Da parte mia – afferma il parlamentare Raffaele Nevi (FI), presente venerdì mattina a San Gemini – ho ribadito l’auspicio affinché ci sia la massima unità di tutte le istituzioni, forze politiche, sindacati per affrontare al meglio i prossimi mesi. Solamente con uno sforzo congiunto, sono convinto ci possa essere un nuovo inizio per lo storico marchio umbro».

De Luca (M5s): «Tesei, perché non parli?»

«È inconcepibile il silenzio della presidente Tesei in merito alla vertenza Sangemini». Ad affermarlo è il capogruppo del M5s in Regione, De Luca: «La Regione in qualità di soggetto a cui fanno capo le concessioni delle acque minerali non può più giocare un ruolo passivo, insignificante rispetto a questa partita. Servono garanzie per il territorio, serve rispetto per un marchio storico che è un vero e proprio emblema dell’Umbria come la Perugina. Inaccettabile – afferma Thomas De Luca – che i livelli produttivi siano ai minimi storici e che gli investimenti siano fermi al palo condizionando il posizionamento sul mercato di un prodotto, tra gli altri del sito, come l’acqua Sangemini che ha un valore aggiunto imparagonabile nel panorama nazionale. Il mancato rispetto dell’avvio di un confronto territoriale, dove il management avrebbe dovuto illustrare le azioni utili al consolidamento del business, costituisce una chiara violazione degli impegni presi al Ministero. Il Mise, attraverso il vicecapo di gabinetto Giorgio Sorial, sta costantemente monitorando la situazione in stretto contatto con il sottoscritto e con l’onorevole Tiziana Ciprini. La Regione deve costruire con urgenza una cabina di regia con i sindaci, le organizzazioni sindacali facendo sentire unitariamente la voce del territorio».

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