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Home » Sangemini tra attesa e indiscrezioni. «No a provocazioni»

Sangemini tra attesa e indiscrezioni. «No a provocazioni»

di Simone Francioli
30 Gennaio 2021
in Attualità, Economia, Imprese, Lavoro
Tempo di lettura: 2 minuti di lettura
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di F.L.

Il piano industriale presentato ormai più di un mese fa da Acque minerali d’Italia per i marchi di proprietà, tra cui Sangemini-Amerino, è ancora al vaglio del tribunale di Milano, ma intanto, mentre l’attesa del responso cresce, dal nord arrivano indiscrezioni di stampa che rischiano di spaccare il fronte dei lavoratori sparsi in varie parti d’Italia, per di più in un momento particolarmente complesso. Fai, Flai e Uila dell’Umbria, insieme alle rsu, esprimono infatti «perplessità» e definiscono «fughe in avanti» quanto fatto trapelare ad un quotidiano locale lombardo da una rsu del sito Norda di Primaluna (Lecco), secondo la quale l’ottantina di esuberi programmati da Ami – così almeno avrebbe ‘assicurato’ l’azienda – riguarderanno altre società del gruppo.

La dura presa di posizione

«Si delinea un percorso complicato – scrivono i sindacati – che va affrontato nelle sedi opportune e nei giusti modi, dove l’unità e la solidarietà tra i lavoratori di tutti i siti restano un punto cardine. Non ci siamo mai sottratti al confronto e non accettiamo provocazioni da nessuno, ricordando che gli stabilimenti umbri sono gli unici siti che producono cinque marchi importanti sul mercato, che nonostante le difficoltà del momento restano molto appetibili, e non possono pagare il prezzo di scelte scellerate che hanno portato il gruppo sull’orlo del fallimento». Le tre organizzazioni sindacali si dicono «in attesa di affrontare nelle sedi istituzionali e quindi al ministero la discussione in merito piano industriale, ancora al vaglio del tribunale», e ribadiscono che non intendono «essere ostaggio di nessuno». «Qualora l’intenzione dell’azienda – continuano – fosse finalizzata ad una forte riorganizzazione e alla perdita occupazionale, quali organizzazioni sindacali domanderemo con forza a chi di competenza di vagliare eventuali soggetti imprenditoriali che hanno manifestato o che manifesteranno interesse, nella convinzione che sia corretto dare spazio a chi crede nel rilancio dei siti umbri e nella tutela di tutta l’occupazione». Obiettivo primario dei sindacati è «la salvaguardia occupazionale e il rispetto degli accordi presi in sede regionale nel pieno rispetto delle concessioni». «Auspicando che si riprendano le discussioni in un tavolo istituzionale quanto prima – concludono Fai, Flai e Uila -, ricordiamo che le dichiarazioni stampa da parte di tutti i soggetti coinvolti dovrebbero essere utilizzate con scopi informativi, non provocatori atti a dividere e ad alzare ulteriormente la tensione sociale».

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