Sangemini-Treofan, nuova solidarietà tra vertenze

Lavoratori del polo chimico donano pandori e panettoni ai colleghi. L’azienda delle acque minerali nega gli spazi per l’incontro

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di Federica Liberotti

La solidarietà varca ancora una volta i confini, territoriali e di settore, grazie all’ulteriore gesto di sostegno reciproco che venerdì ha di nuovo riunito i lavoratori della Treofan e quelli della Sangemini, impegnati in due difficili vertenze. I dipendenti dell’azienda chimica di Terni – sui quali pende la procedura di licenziamento – hanno infatti consegnato ai loro ‘colleghi’ delle acque minerali pandori e panettoni per ricambiare il gesto simbolico compiuto da questi ultimi lo scorso 24 novembre.

Salvaguardare le filiere

Il presidio si è svolto alla presenza dei lavoratori, delle rsu, delle organizzazioni territoriali e delle istituzioni, in particolare il sindaco di San Gemini Clementella, una delegazione del consiglio comunale (composta sia da maggioranza che opposizione), una delegazione del Comune di Acquasparta e la senatrice M5S Emma Pavanelli. Infine ha partecipato il parroco di San Gemini, a cui sono stati affidati i generi alimentari da donare alle famiglie in difficoltà. «Dal confronto tra le istituzioni territoriali e i lavoratori – spiegano in una nota Fai Cisl, Flai Cgil, Uila Uil e rsu di stabilimento della Sangemini – è emersa la necessità di salvaguardia di filiere centrali per il territorio e per l’occupazione, che non può essere raggiunta senza intese tra tutti gli attori coinvolti: istituzioni, a tutti i livelli, parti sociali, datoriali e aziende. Ancora una volta si chiede l’attenzione della Regione e l’impegno del Mise, non possono passare sotto silenzio vertenze così importanti non solo per l’occupazione, ma anche per il know-how professionale acquisito con il tempo dalle industrie storiche di cui si parla».

«Atteggiamento ostile»

C’è stata però anche una nota negativa nell’evento, cioè «l’atteggiamento della direzione aziendale – dicono i sindacati -, che non ha consentito lo svolgimento dello scambio, nel rispetto rigoroso di tutte le normative Covid, all’interno del perimetro aziendale». Il presidio si è infatti svolto di fronte ai cancelli del Parco della Fonte. «La solidarietà è giunta da parte di tutto il territorio – continuano Fai, Flai, Uila e rsu -, mentre l’azienda si è dimostrata ancora una volta chiusa e incapace di ascoltare e comprendere la voce dei lavoratori, anche di fronte ad un gesto di umanità e dignità alla presenza di esponenti di istituzioni laiche e non. L’azienda ha dimostrato nuovamente un atteggiamento di ostilità ingiustificata nei confronti dei lavoratori, nascondendosi dietro alle normative che ci teniamo a sottolineare sono sempre state rispettate. Nei prossimi giorni si annunceranno nuove iniziative con i colleghi chimici».

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