di Francesca Torricelli
La sanità a Terni – nonostate l’impegno di tante e di tanti fra medici, infermieri, operatori sanitari – sembra fare acqua da tutte le parti. Puntuali, esasperate ed esasperanti, ogni giorno, le denunce da parte dei pazienti che lamentano una situazione «ridotta al ridicolo e al limite dello scandaloso». umbriaOn ha raccolto alcune testimonianze che, in diversi passaggi, gettano un’ombra pesante.
Più di 8 ore in pronto soccorso
«La settimana scorsa – racconta Danilo – ho portato mia madre 89enne in pronto soccorso a Terni con saturazione a 86 e un polmone pieno di liquido dovuto ad una neoplasia pregressa. Siamo arrivati alle 17.30 e solo alle 1.30 di notte sono riusciti a portarla al reparto. Mia madre è rimasta sola, su una barella in pronto soccorso 8 ore, senza mai poter scendere per andare in bagno. A causa del Covid i parenti non possono entrare e le visite sono limitate: immaginate una donna di quell’età, completamente sola, come si può essere disorientata. Anche ora che è al reparto – prosegue il lettore – nessuno si degna di chiederle se ha bisogno di qualcosa, passa la visita, le portano da mangiare e glielo lasciano in fondo al letto. Ma lei non si può alzare, come fa a mangiare se nessuno la aiuta? È abbandonata a se stessa, così come la maggior parte delle persone che si trovano costrette a ‘soggiornare’ all’ospedale Santa Maria di Terni. È scandaloso. Mi sono confrontato con le forze dell’ordine, i carabinieri, e mi è stato detto che ogni giorno ricevo almeno due denunce in merito».
Non disturbare
Anche la signora Laura ne ha viste di scene poco piacevoli. «Giovedì intorno alle ore 12 sono andata in pronto soccorso per delle vertigini. Mentre ero fuori in attesa – racconta – mi sono accorta di quante persone anziane ci fossero e che pian piano mi hanno spiegato di essere lì dalle 8 del mattino. Quando sono riuscita ad entrare ho sentito una signora, una 60enne, che stesa su un lettino chiedeva ripetutamente aiuto alle infermiere perché necessitava di andare in bagno. Nessuno la ascoltava. Continuavano a ripeterle di attendere, di fronte alle richieste di questa donna che, poverina, non stava bene. Ho visto con i miei occhi come diverse persone anziane restino da sole ad attendere per ore al pronto soccorso, abbandonate a loro stesse. È addirittura arrivata la polizia, chiamata da qualcuno esasperato. E nei reparti la situazione di certo non migliora. Mio marito è entrato per un intervento ad un’ernia inguinale e ora è ricoverato al reparto Covid. Il virus lo ha contratto proprio in ospedale dato che il corridoio del reparto in cui era ricoverato, inizialmente era pieno di letti con persone affette dal Covid. Ridicolo e vergognoso tutto questo».
Anziani abbandonati
Poi c’è la signora Alessandra che racconta: «Nei giorni scorsi mia madre è stata in degenza all’ospedale a Terni. Era completamente bloccata a letto senza poter fare minimo movimento. Un giorno le arriva la colazione, le mettono il caffellatte sul tavolino accanto al letto, dove lei non arrivava facilmente con il braccio. Ha chiesto al personale di essere aiutata a berlo e la risposta è stata ‘se facciamo così per tutti finiamo a mezzogiorno’. Mamma si è allungata, ha preso il bicchiere e il caffellatte è finito sul suo pigiama. Prima delle dimissioni dall’ospedale è stato, per me e mia sorella, impossibile conferire con il personale medico e paramedico e ci siamo attaccate al telefono e abbiamo trascorso lunghe ore fuori dalla porta di un reparto chiuso per Covid. La sanità ternana è messa male, anzi malissimo. Stiamo parlando di dimissioni di una donna anziana e non viene tenuto conto che non tutte le case sono predisposte per chi non può camminare, non viene tenuto conto che in 4 giorni non si trova la giusta assistenza h24, non si tiene conto dell’indispensabile fisioterapia almeno due volte al giorno. Mi è stato appena detto che sta alla famiglia risolvere con un ‘se la porti a casa sua’. Mia madre non è un pacco, la faccenda si risolverà in una struttura privata lontana da qui. Dobbiamo aver paura ad ammalarci. Questa è la morale».