Terza nel 2011, settima nel 2012 e ottava nel 2014. Il fatto che l’Umbria, nella ‘griglia Lea’ – che verifica l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (Lea, appunto) ed è elaborata dal ministero della salute in collaborazione con l’Agenas (Agenzia nazionale sanità) e le Regioni – continui a scendere, non è passato inosservato.
Cirignoni I dati, dice il consigliere regionale Gianluca Cirignoni (gruppo misto), «forniscono un’immagine allarmante della sanità umbra, che in tre anni, dal 2011 al 2013, è scesa dal podio di Regione virtuosa dove occupava il terzo posto, ed è scivolata all’ottavo, totalizzando un punteggio medio nel 2013 pari a 179, pericolosamente vicino a quel 160 al di sotto del quale si comincia ad avere da parte del ministero una riserva di inadempienza».
La ‘griglia’ Per le valutazioni si usa un indicatore per ognuno dei 31 ‘Livelli essenziali di assistenza’ che le sanità Regionali devono offrire ai loro cittadini, ricorda Cirignoni, «proprio in riferimento al 2013, anno in cui l’Umbria ha avuto nella ‘Griglia Lea’ la sua peggiore posizione in classifica, la giunta regionale ha premiato i direttori generali delle aziende sanitarie con oltre 24mila euro di benefit. Per questo – conclude il consigliere regionale di opposizione – ho presentato una richiesta ufficiale affinché la presidente della giunta riferisca con urgenza in aula sulla retrocessione che la nostra sanità ha riportato nel triennio 2011/2013».
Il ministro precisa In merito ai dati si registra una presa di posizione del ministro della salute, Beatrice Lorenzin fa notare che «tutte le rilevazioni relative alle Regioni in piano di rientro sono da considerare provvisorie in quanto le stesse Regioni hanno tempo fino al 10 marzo per presentare integrazioni documentali». Ma la notizia, insieme alla polemica sui costi e sui tagli, non fa che rinfocolare le tensioni.