Sanità in Umbria, istituzione Irccs: parte la procedura

Via libera dall’esecutivo regionale in vista del nuovo piano sanitario regionale 2021-2025: via alla valutazione di fattibilità, in campo una commissione tecnica

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di S.F.

La valutazione di fattibilità di un progetto per la creazione in Umbria di un Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, l’Irccs, quale «valorizzazione di alcune eccellenze già presenti nel territorio regionale». Un primo cenno c’era già stato in occasione dell’approvazione del ‘libro bianco’ a febbraio, ovvero il documento per le linee strategiche e priorità d’intervento del nuovo piano sanitario 2021-2025 in via di definizione e, ora, a distanza di otto mesi, c’è un ulteriore step in tal senso. Dell’argomento se ne è parlato più volte nell’ultimo anno con riferimento alla possibilità per Terni.

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Obiettivo: ridurre la fuga dei pazienti

Mercoledì l’esecutivo Tesei ha dato il via libera alla valutazione per la fattibilità dell’istituzione di un Irccs, anche perché – viene sottolineato nel documento istruttorio – l’Umbria è l’unica regione del centro Italia non averlo. Entro quindici giorni sarà creato uno specifico gruppo di lavoro per questo scopo, quindi a chiudere il cerchio la relazione conclusiva entro un mese dall’insediamento: se ne occuperà in prima battuta il direttore regionale alla salute Massimo Braganti. Gli obiettivi principali dell’eventuale operazione sono due, vale a dire una maggior attrattività per i professionisti del settore e soprattutto ridurre la fuga dei pazienti.

L’istituzione

Nell’atto firmato dallo stesso Braganti e dall’assessore Luca Coletto viene specificato che gli Irccs sono strutture che, insieme a prestazioni sanitarie di ricovero e cura, svolgono attività di ricerca scientifica biomedica ed il loro regime giuridico è differente sia dagli enti di ricerca che da quello delle aziende sanitarie. «Peculiarità degli Irccs – puntualizza la Regione – è quella di essere enti in cui ricerca ed assistenza sono reciprocamente strumentali e complementari, elemento che ne consente la distinzione dalle altre strutture del servizio sanitario, in cui l’attività di ricerca ha un ruolo assolutamente secondario o addirittura assente. L’assenza di tale tipologia di istituti nella sola regione Umbria tra quelle dell’Italia centrale è stata evidenziata nel ‘libro bianco’ tra i dati rilevanti che la nuova amministrazione è stata chiamata ad analizzare e rispetto a cui assumere decisioni». Allo stato attuale son 51 gli Ircss presenti in Italia, 30 dei quali privati ed i restanti 21 pubblici per cardiologia, dermatologia, farmacologia, gastroenterologia, diagnostica immagini, genetica, geriatria, malattie infettive, medicina della complessità, neurologia, neuroriabilitazione, oculistica, oncologia, ortopedia, pediatria, psichiatria e riabilitazione.

Compatibilità

In tutto ciò – si legge nella delibera – nel panorama della sanità regionale «sono presenti alcune realtà di eccellenza che stanno ormai da tempo svolgendo attività di ricerca, riconosciute a livello internazionale, il cui risvolto è rappresentato da un’assistenza ai pazienti di elevato profilo e qualità. Il riconoscimento di nuovi Irccs è normato dall’art. 13 del citato D. Lgs. 16 ottobre 2003, 288, che fissa tra i prerequisiti del riconoscimento la coerenza e la compatibilità con la programmazione sanitaria della Regione interessata e con la disciplina europea relativa agli organismi di ricerca». Gli enti fondatori sono il ministero della Salute, la Regione ed il Comune in cui l’istituto da trasformare ha la sede effettiva di attività: «Altri enti pubblici e soggetti privati, che condividano gli scopi della fondazione ed intendano contribuire al loro raggiungimento, possono aderire in qualità di partecipanti, purché in assenza di conflitto di interessi».

Dove?

Come detto della possibilità Irccs a Terni se ne è parlato più volte nell’ultimo anno. Sponda Regione tuttavia per ora non c’è un’indicazione precisa: «Non abbiamo ancora individuato – spiega l’assessore Coletto in merito – la struttura, ora abbiamo messo in pista una commissione tecnica. Poi spetterà al consiglio regionale decidere. Teniamo in considerazione che in Umbria non c’è un istituto del genere e questa situazione è drammatia. L’Irccs rappresenta un’evoluzione». A dicembre è atteso il documento per la valutazione.

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