Città Salute Terni e nuovi ospedali: atto bipartisan per Perugia

Via libera all’unanimità in II° commissione per l’atto di indirizzo sulla politica sanitaria territoriale

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di S.F.

Un paio di aggiustamenti per dare maggior peso e ‘determinazione’ al documento, votazione all’unanimità e via libera per i successivi passaggi in consiglio comunale ed in III° commissione regionale. Perché al netto delle buone intenzioni  e delle chiacchiere la partita si gioca a Perugia: lunedì mattina, a Terni, c’è stata l’approvazione dell’atto di indirizzo legato alla politica sanitaria per il territorio provinciale. Si tratta della sintesi definitiva del lavoro svolto nelle ultime settimane tra audizioni e confronti sulle problematiche riguardanti il ‘Santa Maria’ e la medicina territoriale.

IL DOCUMENTO PREPARATO DALLA COMMISSIONE – PDF
CITTÀ DELLA SALUTE, I DUBBI DI DE FINO. MIRINO SU EX PALAZZO PROVINCIALE SANITÀ

La II° commissione di lunedì mattina

I grandi temi

Mirino in particolar modo sulla Città della Salute, il nuovo ospedale di Terni e il nosocomio comprensoriale di Narni-Amelia da realizzare. Se si farà, ovviamente. Tutto ciò viene ribadito ricordando la pandemia e che «l’Umbria, come tutta l’Italia, stà subendo le conseguenze e forse la provincia di Terni in misura maggiore, anche a causa di carenze storico-strutturali e organizzative socio-sanitarie del passato, in un sistema territoriale particolare per geografia, composizione della popolazione e ambientale». In tal senso è indispensabile «un cambio di paradigma che deve essere messo in atto pariteticamente ad un rinnovo delle infrastrutture, della riorganizzazione della rete ospedaliera, del territorio e dei rapporti fra questo e le aziende ospedaliere. Questo va realizzato mediante una integrazione sempre più avanzata con gli ospedali comprensoriali per la gestione dei carichi di lavoro condivisi, con l’emergenza urgenza e acuzie alla struttura ospedaliera e sub-acuzie e cronicità insieme alla chirurgia minore con le altre strutture del territorio dando anche una non secondaria attenzione al ruolo di Rsa e riabilitativo». L’atto è il risultato svolto dal lavoro della sub-commissione tecnica (attivi in particolar modo Sergio Armillei della Lega e Claudio Fiorelli del M5S, professionisti del ‘Santa Maria’). Con loro Marco Cozza (Lega), Comunardo Tobia (M5S), Anna Maria Leonelli (Uniti per Terni) e Michele Rossi (Terni Civica).

CLINICA PRIVATA, OSPEDALE, SANITÀ: LE INDICAZIONI DI DONZELLI

L’ospedale di Terni

Inadatte ed obsolete

Citata anche la medicina traslazionale: «Nell’ultimo decennio ha preso piede. Un approccio interdisciplinare finalizzato a ‘tradurre’ velocemente la ricerca di base in sperimentazione clinica, e la sperimentazione di successo in nuove pratiche sostenibili ed efficaci di prevenzione e cura. Procedure medico scientifiche queste ancora poco diffuse: ne auspichiamo pertanto la maggiore diffusione nelle varie branche mediche ospedaliere e del territorio con l’obiettivo di combinare discipline, risorse, competenze e tecniche per promuovere miglioramenti nella prevenzione, nella diagnosi e nelle terapie . Per realizzare questo approccio ad un livello competitivo ed efficiente, è indispensabile avere le strutture adatte a recepirlo mentre le strutture ospedaliere di Terni e Narni-Amelia risultano inadatte ed obsolete per un cambiamento di tale portata». Richiesta dunque – Valdimiro Orsini ha dato l’input per modificare alcuni passaggi del documento e renderlo più deciso, concreto – la costruzione di nuove strutture ospedaliere per Terni e Narni-Amelia, nonché il mantenimento di un’azienda ospedaliera (‘Santa Maria’) ad alta specialità.

OSPEDALE NARNI-AMELIA: LA USL UMBRIA 2 ACQUISISCE I TERRENI DELLA REGIONE

Il progetto Città della salute

La Città della Salute e l’Irccs

Come detto focus anche sul progetto della Usl Umbria 2: «Progetto indispensabile e sempre disatteso – viene sottolineato – nella sua realizzazione. La costruzione di nuove strutture ospedaliere è elemento fondamentale che questa commissione consiliare chiede a gran voce e all’unanimità. In alternativa la possibilità di confrontarsi sulla possibilità di un Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) che ha preponderante valenza scientifica e con carattere di eccellenza del livello dell’attività di ricovero e cura di alta specialità al fine di assicurare una più alta qualità dell’attività assistenziale». Per quest’ultimo caso sono stati ricordati come esempi lo Spallanzani di Roma o il San Raffaele di Milano.

L’SOS PER L’OSPEDALE DI TERNI

Il progetto originario Narni-Amelia

Aft e telemedicina

Nel documento condiviso da tutti i gruppi politici inoltre si fa riferimento alla «necessaria implementazione del personale medico, infermieristico e riabilitativo e degli operatori socio-sanitari adeguati, nel numero e nelle professionalità, alle sfide che ci proponiamo di vincere nei prossimi anni per la sanità di Terni e la sua provincia. Nel prossimo piano sanitario regionale dovrà essere previsto anche il potenziamento e la riorganizzazione delle aggregazioni funzionali territoriali Aft, per la presa in carico di pazienti fragili e cronici in un contesto multidisciplinare, contestualmente al potenziamento e la riorganizzazione in senso più ampio, della assistenza primaria del territorio. Dare ulteriore spinta alla telemedicina come ulteriore importante mezzo di indagine e cura domiciliare. In questa visione del sistema sanitario locale che deve avere il suo naturale inserimento nel futuro Programma Sanitario Regionale è fondamentale l’indirizzo in cui l’innovazione sia l’unica strategia in grado di consentire di affrontare con successo queste sfide. In considerazione dell’attuale situazione pandemica del Sars-Cov-2 si ritiene indispensabile provvedere anche alla stesura di un piano di prevenzione regionale rinnovato alla luce della attuale situazione e per le possibili future. Risulta, pertanto, fondamentale per tutte le motivazioni evidenziate, che la Regione coinvolga la commissione tecnico-politica consiliare comunale e il sindaco di Terni come benchmark di riferimento delle esigenze del territorio della provincia di Terni nell’ambito dei tavoli di discussione per la stesura del programma sanitario regionale». Missiva per il Latini e la giunta. A stretto giro – parola di Rita Pepegna – è previsto un confronto in III° commissione regionale. Porterà a risultati tutto ciò? Visti i precedenti è complicato essere ottimisti.

Luca Coletto

«Il territorio ternano sia soddisfatto nel miglior modo»

La presidente della II° commissione consiliare Rita Pepegna ci tiene ad evidenziare che l’atto «nasce da un percorso di oltre un mese, di ascolto degli addetti dei lavori, del comparto, dell’Ordine dei medici, sindacati e commissari straordinari delle aziende sanitarie ed ospedaliere (ora Chiarelli e De Fino sono dg, ndr). La commissione ha voluto ascoltare e, in funzione delle cose dette, abbiamo predisposto il documento: ora c’è la richiesta di audizione della II° commissione consiliare del Comune alla III° regionale in presenza di Coletto. Spiegheremo le motivazioni del documento e rimarcheremo convintamente di tutto ciò che abbiamo scritto. Per far sì che il territorio ternano sia soddisfatto nel modo migliore e più specialistico possibile».

La Sbarzella saluta e ringrazia

Prima di aprire la discussione c’è stato un momento dedicato ai saluti. Perché la segretaria della II° commissione, Sonia Sbarzella, sta per terminare la sua esperienza a palazzo Spada a causa del pensionamento: «Mi sono rapportata con voi – le parole espresse – non per i colori che rappresentate, ma come persone. Ognuno di voi mi ha insegnato qualcosa: un grazie particolare al vicepresidente della II° commissione Francesco Filipponi, mi ha sempre soccorso quando ho avuto emergenze. Lo stesso vale per la presidente Rita, con lei ho costruito un rapporto istituzionale e umano. Ringrazio le colleghe e le assistenti tecniche. Sarò dietro le quinte fin quando non uscirò dal Comune». I consiglieri a loro volta hanno speso una buona parola augurando un buon prosieguo.

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