di S.F.
L’istituzione di un codice denominato Eni, ovvero ‘Europeo non iscritto’. È stata deliberata dall’esecutivo Proietti per l’assistenza sanitaria ai cittadini comunitari dimoranti in Italia senza copertura sanitaria ed indigenti: le prestazioni a loro vantaggio valgono un limite massimo di 250 mila euro nel bilancio regionale 2025-2027. Si tratta di una spesa sanitaria aggiuntiva per il finanziamento di livelli di assistenza superiori ai Lea.

La premessa è semplice: «Allo stato attuale, nel territorio della Regione Umbria, risultano presenti cittadini comunitari in condizione di fragilità sociale ed in stato di indigenza, pertanto privi dei requisiti enunciati all’articolo 7 del decreto legislativo 6 febbraio 2007, numero 30 e di conseguenza non iscrivibili al sistema sanitario nazionale». Che si fa con loro? In sostanza la Regione ha deciso di agevolare l’accesso alle prestazioni dei cittadini in questione.

Potranno accedere al servizio sanitario regionale attraverso il codice Eni, «anche ai fini della tracciabilità delle prescrizioni». C’è anche altro: «In merito agli aspetti relativi alla partecipazione alla spesa (ticket), si ritiene necessario prevedere che le prestazioni siano erogate a parità di condizioni con i cittadini italiani», si legge nel documento istruttorio. L’iscrizione al Ssr tramite codice Eni avrà validità semestrale sul territorio di emissione e sarà rinnovabile se il cittadino comunitario resterà in Umbria.
Con il codice Eni l’interessato potrà scegliere il medico di medicina generale/pediatra di libera scelta. Le prestazioni identificate saranno a carico della Usl di riferimento, anche in caso di erogazione da parte delle aziende ospedaliere. A firmare sono la responsabile del procedimento Ombretta Checconi, il dirigente Lucio Baldacci, il direttore regionale Daniela Donetti e la presidente della giunta Stefania Proietti.