di F.L.
Nella corsa sfrenata al vaccino antinfluenzale, tra chi รจ rimasto ancora a bocca asciutta in Umbria – ad ottobre ormai inoltrato – non ci sono solo molti cittadini, pazienti, ma anche coloro che ogni giorno sono in prima linea nelle corsie d’ospedale: รจ il caso del personale sanitario del ‘Santa Maria’ di Terni, dove la prima campagna di vaccinazione, programmata come ogni anno tra i quasi 1.300 dipendenti addetti all’assistenza, non รจ ancora partita.
La vicenda
Il motivo – dopo la segnalazione arrivata ad umbriaOn e la conseguente richiesta di chiarimenti – lo spiega la stessa azienda ospedaliera di Terni, che รจ addirittura dovuta andare a ‘pescare’ all’estero per rintracciare il numero di dosi necessarie a coprire le richieste di adesione alla campagna, su base volontaria ma quest’anno comprensibilmente numerose. Il primo problema nasce a monte, visto che le ยซditte fornitrici previste nell’appalto regionale hanno evidenziato oggettive difficoltร nel soddisfare il fabbisogno richiesto da parte delle aziendeยป, tra cui appunto il ‘Santa Maria’. In considerazione di ciรฒ, ยซdopo aver ulteriormente ricercato fornitori disponibili sul mercato nazionale, l’azienda ospedaliera di Terni si รจ rivolta al mercato estero con una specifica indagine di mercato dalla quale sono emerse due aziende disponibili ad effettuare la fornitura nei termini richiestiยป. ร a questo punto perรฒ che รจ sorta un’ulteriore complicazione. ยซSiamo in attesa della necessaria autorizzazione all’importazione da parte di Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco, ndr) – spiegano ancora dal Santa Maria -, dopodichรฉ si procederร con l’ordine e la consegna. Pertanto saranno necessari almeno altri 15 giorni prima di entrare nella disponibilitร dei vacciniยป.
Coperta troppo corta
Chi potrร e vorrร dovrร quindi attendere almeno l’inizio di novembre prima di sottoporsi al vaccino fornito dall’azienda. Nel frattempo non รจ avventato pensare che molti medici, infermieri e Oss – soprattutto tra i piรน anziani o tra coloro che presentano patologie pregresse, dunque i piรน vulnerabili – abbiano fatto legittimamente ricorso al vaccino con altre modalitร , magari attraverso le Asl di appartenenza. Tutto pienamente nella norma, ma un elemento in piรน che non fa che rendere la ‘caccia’ al vaccino, in un frangente delicatissimo, sempre piรน incontrollata.