Scherma, la ‘sciabola d’argento’ di Lucarini

Un fantastico 2015 finora per la sciabolatrice dell’accademia Drago: «Ho trasformato l’ansia in grinta e ho fatto bene»

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di S.F.

Maribor e Tashkent. Dalla Slovenia all’Uzbekistan, con un prezioso comun denominatore: la medaglia. Di bronzo in Europa agli europei, d’argento ai mondiali in terra asiatica: per Lucia Lucarini, sciabolatrice cadetta dell’accademia Drago, il 2015 si sta rivelando un anno straordinario. E a breve ci sarà la chance di centrare il tris, con i campionati tricolore di Treviso.

Misto d’emozioni Un risultato memorabile e inedito per la sciabolatrice classe ’98 che, fino al 6-6, è stata concretamente in corsa per ottenere il titolo mondiale nell’assalto conclusivo con Olga Nikitina: «In un primo momento – commenta Lucarini – c’è stato rammarico per non aver vinto, anche sul podio non riuscivo a essere completamente felice. Poi mi sono resa conta di aver ottenuto un grande successo. Dentro di me non ci credevo tanto perché all’europeo ero partita con sensazioni positive e nella gara individuale – 20°, ndr – presi una bella batosta».

GUARDA L’INTERVISTA A LUCIA LUCARINI

La crescita Poi il bronzo nella prova a squadre e lo splendido percorso a Tashkent: «Ho imparato dai miei errori e sono riuscita – prosegue Lucarini – a gestire una situazione nuova, trasformando l’ansia in grinta. In questo modo sono riuscita a essere competitiva al massimo. Nel girone ho battuto la ragazza che mi aveva sconfitto a Maribor, vincendo 5-0: questa cosa un po’ mi ha caricato per il prosieguo del torneo. Però non potevo essere sicura di un podio, non si sa mai contro chi ti incontri e come la tua testa reagisce di fronte a una rivale di un altro paese e che fa una scherma diversa».

Voglia e passione Una vita divisa tra scuola, quando le gare non gli impediscono di andare, e sciabola: «I risultati nascono da un grandissimo impegno e sacrificio. Ho iniziato a fare scherma sette anni fa e grazie al lavoro dei maestri Giuseppe De Santis e Andrea Aquili sono riuscita a migliorare a livello tattico e tecnico, ma soprattutto mentalmente».

Piedi in terra Qualche festeggiamento e subito in pedana per preparare i prossimi impegni. C’è da conquistare la vetta italiana: «Ora si vola basso perché ci sono degli obiettivi che contano, ovvero il campionato italiano giovani e ‘Under’ 17. In quest’ultimo caso non è scontato che io vinca nonostante l’argento mondiale perché la competizione è alta e c’è una grande nazionale». L’appuntamento è a Treviso dal 15 al 17 maggio, a caccia della ‘tripletta’.

 

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