Il siparietto – se si può definirlo così – è andato in scena giovedì mattina, quando la prima commissione del consiglio regionale dell’Umbria è tornata a discutere sulla individuazione della sede dell’Asl 2, dopo che nei giorni scors erano stati ascoltati in audizione i sindaci del territorio interessato ed era stata manifestata l’ipotesi della città di Terni, in quanto capoluogo di provincia.
La Conferenza In quella occasione, però, il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo aveva spiegato che la Conferenza dei sindaci «non è ancora riuscita ad approvare il regolamento che governi le sue funzioni e di conseguenza non ha potuto esprimere il parere che la Regione sta aspettando».
La legge Nella riunione di giovedì mattina, il capogruppo di Forza Italia, Raffaele Nevi – primo firmatario di una mozione sul tema che l’aula ha rinviato in commissione (le altre firme sono di Ricci e De Vincenzi-Rp, Mancini e Fiorini-Lega, Squarta-FdI) ha ricordato che «la legge prevede che la giunta faccia una proposta e la invii alla Conferenza dei sindaci, la quale entro 30 giorni deve pronunciarsi; se non lo fa, la giunta deve attivare il potere sostitutivo. Quindi l’assessore deve venire in commissione a dirci se sarà spostata oppure no».

Spunta Foligno E qui è venuto fuori il capogruppo del Pd, Gianfranco Chiacchieroni, se onda il quale «va bene l’audizione dell’assessore, ma dobbiamo capire bene come si sta realizzando la governance dell’Asl. Ci interessa anche la possibilità che la sede sia a Foligno (frase poi rimossa da una seconda versione della nota ufficiale della Regione; ndr), in quanto grande struttura ospedaliera, ma servono ulteriori approfondimenti per vedere dove sono i vari servizi e come vengono organizzati». E Terni sta a guardare.