«No a intimidazioni sul sequestro di Norcia»

Caso Boeri: prima il procuratore di Spoleto Cannevale poi anche l’Anm Umbria si difendono attaccando. Solidarietà trasversale ad Alemanno da sindaci e politici

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Poco prima della conferenza stampa del sindaco Alemanno in piazza a Norcia, il procuratore di Spoleto Alessandro Cannevale aveva reso pubblica la sua versione dei fatti con una nota stampa, nella quale denunciava anche tentativi più o meno velati di intimidazione.

TUTTO SUL CASO BOERI – ARCHIVIO

Sigilli al centro ‘Boeri’

«Sequestro non c’entra con ritardi» «Individuare nei magistrati il capro espiatorio da additare agli abitanti di Norcia come bersaglio per risentimenti e timori è ingiustificato in partenza – scrive Cannevale – il sequestro del centro polivalente di Norcia non può provocare pregiudizi o ritardi all’opera di ricostruzione né all’assistenza alle popolazioni in caso di futuri eventi sismici». Il procuratore ha anche escluso che il sequestro possa provocare ritardi o pregiudizi al risanamento delle abitazioni.

«Ci sono state intimidazioni» Grave la denuncia di Cannevale: «Poiché abbiamo assistito all’uso di organi d’informazione per diffondere invettive basate su dati di fatto parziali e quindi falsi, animate da interesse personale, comprensive di esplicite intimidazioni e spinte al punto da invitare gli abitanti di Norcia a recarsi, per scopi imprecisati, a casa dei magistrati in caso di un nuovo sisma, faremo il possibile per tutelare la nostra reputazione e la tranquillità delle nostre famiglie».

«Emergenza non può autorizzare deroghe» «Né in seguito agli eventi sismici del 2016 né in seguito a precedenti terremoti – ricorda Cannevale – la normativa d’emergenza ha mai neppure lontanamente ipotizzato che ai sindaci, alla protezione civile o ad altre autorità fosse consentito di autorizzare nuove costruzioni derogando in via generale e incondizionata alle norme urbanistiche ordinare». Il procuratore ha sottolineato che il provvedimento «non è frutto di un’iniziativa individuale di uno o più magistrati del pubblico ministero ma di un provvedimento del giudice, che ha sottoposto al vaglio critico e accolto la richiesta del pm». L’ufficio – si spiega nella nota – contesta l’assenza di un valido titolo abilitativo e la violazione del vincolo paesaggistico inerente il territorio del Parco naturale di monti Sibillini ed i siti ‘Natura 2000’.

L’ANNUNCIO DELL’AVVISO DI GARANZIA E DEL SEQUESTRO – LEGGI L’ARTICOLO

Anm Umbria attacca la stampa «Sconcerto e preoccupazione per il tono drammatico e veemente con cui alcuni organi di stampa si sono espressi in riferimento al disposto sequestro preventivo del centro polivalente di Norcia»: così la sezione umbra dell’associazione magistrati a proposito della polemica divampata dopo il sequestro. Senza fare nomi o riferimenti, i magistrati in pratica denunciano (come in parte fatto da Cannevale) un diffuso clima ostile nei confronti dell’operato della magistratura. L’Anm, insomma, «ritiene del tutto inopportune le affermazioni secondo cui i magistrati che hanno adottato il provvedimento dovrebbero accollarsi le conseguenze di un eventuale ed ulteriore evento calamitoso e dovrebbero rispondere di eventuali danni alla reputazione di coloro che hanno contribuito con le loro donazioni alla realizzazione della struttura». Riferimento alle parole espresse prima da Mentana (martedì sera nel Tg La7) sia poi da Alemanno in conferenza stampa. «La seione evidenzia infine che le critiche all’operato dei magistrati spoletini sono state esplicitate senza dar conto delle motivazioni del provvedimento e sulla scorta di una lettura unilaterale del provvedimento».

Enzo Bianco

«Così ricostruire diventa impossibile» A caldo, poche ore dopo la notizie, era arrivato via social il commento di Diego Zurli, direttore ‘Governo e territorio’ della Regione Umbria: «Non ho parole – scrive su Facebook – bisognerà leggere le carte per comprendere le motivazioni che hanno portato ad un atto di questo tenore da parte dell’autorità giudiziaria. Certo è che, di questo passo, ricostruire le aree colpite sarà impresa pressoché impossibile». Poi ancora, condividendo il post di Boeri: «Avviso di garanzia anche a Stefano Boeri in qualità di direttore dei lavori. Ci manca solo un avviso a Enrico Mentana e al Corriere della Sera in qualità di committenti per far sorridere il mondo. Questo nostro paese purtroppo è irrecuperabile».

I sindaci con Alemanno «Io e tutti i sindaci italiani di ogni colore politico siamo con Nicola Alemanno e siamo pronti a far diventare il suo problema quello di tutti noi». Così il presidente del Consiglio nazionale dell’Anci Enzo Bianco, che rivela: «Parlo a nome di tutti i sindaci italiani – spiega Bianco all’Ansa – l’ho sentito poco fa e gli ho chiesto espressamente di restare».

Petrucci (Accumuli): «Lo capisco» «Ogni tanto lo sconforto prende il sopravvento e ti viene in mente di gettare la spugna – dice il il sindaco di Accumoli (Rieti), Stefano Petrucci – poi non lo fai per senso di responsabilità nei confronti dei cittadini. Lo Stato siamo tutti noi. Qui ognuno fa il suo mestiere ma ho l’impressione che alcuni ce la mettano tutta per inceppare i meccanismi calcando la mano. Una struttura come quella realizzata a Norcia – aggiunge il sindaco del comune colpito dalla prima scossa del 2016, quella di fine agosto – quindi all’interno di un cratere sismico, cioè di un’area che è tuttora di emergenza, è ovvio che sia provvisoria. Piena solidarietà al sindaco Nicola Alemanno».

Solidarietà dalle Marche «Sono pienamente solidale col sindaco di Norcia Almeanno – dice il sindaco di Arquata del Tronto Alessandro Petrucci- non si può nei momenti di emergenza stare a vedere ogni singola cosa. Anche le Sae sono fatte sul cemento, eppure sono provvisorie. Qui stiamo approntando un centro di aggregazione, importante per i cittadini: è di legno, ma la base sarà di cemento. Non ci si rende conto di nulla. Il buon senso ci vorrebbe. Le leggi vanno interpretate. Nessuno di noi vuole speculare vogliamo rendere un servizio migliore ai cittadini anche costruendo centri di aggregazione, per ricostruire il senso di comunità. Qui non sono state portate via nemmeno tutte le macerie dopo quasi due anni, di cosa stiamo parlando?». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Visso, Giuliano Pazzaglini: «In questa ricostruzione post terremoto manca una norma che consenta ai comuni di dare ascolto alle esigenze dei cittadini. Dove è necessario servono deroghe. Il problema quindi è a monte, non nell’operato della magistratura che applica la legge. Manca la possibilità ai sindaci di soddisfare le esigenze dei cittadini. Qui il parlamento è mancato. Una convenzione tra Anac e le regioni impone ad Anac il controllo per ogni realizzazione pubblica e questo nel migliore dei casi provoca un collo di bottiglia, nel peggiore, un vero tappo. La burocrazia rallenta la ricostruzione perché manca la possibilità di arrivare alla realizzazione. Occorre insomma che ci sia un po’ meno ipocrisia nell’adozione delle norme. L’emergenza è stata gestita male, si è pensato solo alle esigenze abitative (e mancano un terzo delle casette). Ma è fondamentale far rientrare le persone con delle prospettive. E la collettività si costruisce in un centro di aggregazione, ad esempio».

Cittadini non ci stanno «Il sequestro del centro polivalente Boeri è una vergogna, se non ci ha ucciso il terremoto lo farà la burocrazia»: Pamela Di Curzio e Patrizia Sanpaolo, titolari di un’edicola, affidano all’Ansa la propria posizione, sintetizzando un sentimento diffuso fra la popolazione nursina: «È l’unico spazio che abbiamo a disposizione, anche per le attività dei nostri figli, non è giusto chiuderlo». «I magistrati stanno esagerando, qui c’è gente disperata, alla quale non si può togliere quel poco che è riuscita a ottenere in questo anno e mezzo», dice, invece, Raffaele Massi. Per Salvatore Felici, titolare dell’omonima norcineria, «quello che sta accadendo è difficile da accettare, ci stanno procurando un disagio molto grande». Maurizio, intento ad acquistare i giornali per leggere del sequestro per il quale sono stati indagati il sindaco Nicola Alemanno e l’archistar Stefano Boeri, suggerisce ai pm di «concentrare l’attenzione su altri aspetti della vita quotidiana e non su certe questioni che sono frutto della generosità degli italiani». Ma c’è anche chi, come Sandro Antoniucci, commerciante del centro storico, dice che «il centro andava costruito in un’altra area, magari a ridosso di Porta Romana».

Confcommercio: «Siamo sconvolti» «Questa notizia ci sconvolge e mette nuovamente a terra una comunità che sta ripartendo. Forse a qualcuno questa nostra voglia di reagire dà un po’ fastidio»: a dirlo il presidente di Confcommercio Valnerina, Alberto Allegrini, commentando la notizia del sequestro del centro polivalente di Norcia. «La struttura realizzata con le tante donazioni raccolte, dal giugno scorso era operativa e funzionale ed ha permesso lo svolgimento di diverse manifestazioni e iniziative che hanno contribuito a riportare gente in città, quindi a far respirare il tessuto socio economico», ha sostenuto ancora il presidente. «La nostra città – ha aggiunto – si è subito rimessa in moto sin dalle prime ore dopo il sisma e con tenacia e caparbietà, grazie all’operato delle istituzioni in sinergia con l’amministrazione comunale, si è rialzata. Notizie come queste, il secondo sequestro in pochi giorni, ci inducono a riflettere che potrebbero arrivarne altre».

Solidarietà dal centrodestra «Nel nostro paese il groviglio normativo asfalta la solidarietà e l’impegno e pone una pietra tombale sulla speranza», lo scrivono in una nota congiunta Catia Polidori, Fiammetta Modena e Raffaele Nevi, esponenti di Forza Italia. «Ancora una volta, a farne le spese è chi lavora in prima fila ed onestamente per risolvere le emergenze, per offrire soluzioni concrete ad esclusivo vantaggio di uomini, donne, bambini ed anziani che hanno perso la casa, il lavoro e gli animali, che da queste parti costituiscono una importante fonte di sostentamento». Riferimento poi al «groviglio normativo, che, invece di creare una solida catena di solidarietà tra i poteri, li spezza senza alcuna pietà in nome delle responsabilità». Secondo gli esponenti del partito di Berlusconi «va ridata serenità a chi opera giustamente nelle zone terremotate e a chi rischia, ogni giorno, di risponderne in prima persona. Il governo ha poteri ordinatori e derogatori. Li deve usare per difendere non un singolo, ma le istituzioni e il rispetto di chi le serve ogni singolo giorno».

I neo parlamentari leghisti a Norcia

Parlamentari Lega il 21 a Norcia Arriva anche la presa di posizione dei neo parlamentari Lega, Virginio Caparvi, Luca Briziarelli, Donatella Tesei, Riccardo Augusto Marchetti e Simone Pillon che, assieme al senatore Stefano Candiani, denunciano la presenza di «un apparato burocratico che vive per se stesso, indifferente rispetto alle situazioni e al dolore dei terremotati – si legge nella nota – ora spetta alla politica dare risposte concrete e riscrivere le regole in modo chiaro e inequivocabile. Da parte della Lega massimo impegno per risolvere questo corto circuito assolutamente paradossale che oltre a bloccare la città, genera insicurezza in tutti coloro i quali hanno volontà di farla ripartire». Il 21 Marzo i parlamentari saranno a Norcia per incontrare le popolazioni terremotate e il sindaco Alemanno.

Ricci: «Intervenga Mattarella» «Adesso è troppo. Non è accoglibile che anche il centro polivalente di Norcia, dopo la Casa di Ancarano, sia stato sequestrato con conseguenti avvisi di garanzia e indagati. Ora basta». Così la ricostruzione è bloccata e non andrà più avanti. Il Presidente della Repubblica, dunque, oltre alla formazione del governo, si dovrebbe occupare della ricostruzione post sisma, altrimenti il problema diventerà ingestibile»: questa la reazione di Claudio Ricci, consigliere regionale ed ex candidato presidente.

Gasparri e Fiori ad Alemanno: «Resisti» «Capisco l’avvilimento di fronte a un atto ingiusto e inspiegabile, ma invito il sindaco di Norcia Alemanno a non mollare – dice Maurizio Gasparri – non solo la burocrazia ma anche certe decisioni della magistratura rischiano di uccidere l’Italia quanto se non più del terremoto. Il centro polivalente di Norcia ha rappresentato, nella lentissima fase della ricostruzione, l’unico punto di aggregazione sicuro per i cittadini. In quel centro si è cercato di dare conforto ma anche di mantenere unita una comunità che adesso cavilli assurdi hanno gettato nuovamente nello sconforto. Mi auguro, nell’interesse dei cittadini di Norcia, che tutto si chiarisca quanto prima e invito il sindaco Alemanno a proseguire nel suo incarico con la tenacia e la determinazione che lo caratterizzano». Gli fa eco Marcello Fiori che di Forza Italia è responsabile degli enti locali: «Nicola Alemanno deve rimanere al suo posto e messo nelle condizioni di operare nel modo migliore per la sua comunità».

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