Serie tv e cinema: il fantastico potere del 21esimo secolo è la vagina!

Opinioni – Alessandro De Maria dice la sua sui ruoli femminili in alcuni fra i più noti film e serie tv

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di Alessandro De Maria

Le donne, esseri mitici e misteriosi. Ogni uomo potrà confermare questa verità ma in quest’ultimo periodo sono sempre più strane, soprattutto in TV! She-Hulk, Galadriel, Ms Marverl, l’ultimo Doctor Who, le Charlie’s Angels e la lista continua! Cosa hanno tutte queste donne in comune? Tutte cadono sotto il termine ombrello (oggi tutto cade sotto qualche termine ombrello) della ‘strong woman’.

La strong woman non ha bisogno di nulla, è perfetta così come è, può fare tutto. Luke impiega tempo e addestramento per imparare a usare la forza mentre la controparte femminile, Rey, ci mette 5 minuti dopo colazione. Prendiamo alcune donne protagoniste di film del passato: Ellen Ripley in Alien all’inizio è una impiegata di una compagnia mineraria in una navicella sperduta nello spazio. Si trova ad affrontare una sfida impossibile: gli Alien. Dopo un lungo arco di trasformazione del personaggio, nel secondo film la ritroviamo cazzutissima a combattere dentro un esoscheletro contro la regina degli alien. Scena indimenticabile.

Sara Connor in Terminator inizia come una cameriera in una tavola calda, il coraggio non è il suo forte. Anche lei si trova ad affrontare una sfida impossibile: il Terminator, e dopo sudore, lacrime e il solito arco di trasformazione diventa un’ammazzaterminator coi fiocchi.

Mulan nel film omonimo è una ragazzina spaventata che si distingue per l’ingegno e la tenacia. Si finge soldato per salvare il padre non sapendo combattere, si trova a dover conquistare il rispetto dei suoi compagni essendo più debole e lo fa proprio grazie ai suoi punti di forza: ingegno e tenacia. Ora prendiamo in esame i personaggi di oggi.

She-Hulk acquista i suoi superpoteri venendo a contatto con il sangue di Hulk e in 10 minuti è già in grado di trasformarsi a volontà (Hulk ci ha messo 15 anni per imparare a controllarsi). Già sa fare tutto non ha bisogno di nulla e il modo in cui ciò viene stabilito è umiliando l’Hulk originale, facendogli vedere che lui in pratica è una mezzasega. Lei è migliore in tutto e perché… questa è la cosa tragicomica, quoto letteralmente ‘io ho un perfetto controllo sulla mia rabbia (ricordiamo che la rabbia è ciò che scatena Hulk) la controllo sempre. Quando mi guardano il sedere. Quando uomini incompetenti mi spiegano il mio lavoro. Se non mi controllassi mi darebbero dell’isterica o della difficile o mi ammazzerebbero direttamente…’. I famosi uomini che uccidono le donne arrabbiate…

Cioè stiamo parlando di Hulk, quello che ha visto morire la madre uccisa a botte dal padre. Quello che è stato cacciato per anni dall’esercito come un animale. Che ha tentato di spararsi. Quello la cui ragazza ha perso la vita per salvare il mondo recuperando una gemma dell’infinito. E tu sai controllare la rabbia perché sai gestire il terribile trauma di chi ti guarda il sedere? Mi immagino il generale davanti ad Hulk con il sue esercito. Carri armati puntati sul bestione verde che aspettano il comando del generale, e questo invece di dire ‘fuoco’ se ne esce con ‘che muscolacci’… ma continuiamo.

Galadriel (quella della serie Amazon gli anelli del potere) è come l’altra: perfetta! Se lasciamo perdere l’assoluta distanza con il personaggio originale che si trova nei libri di Tolkien anche qui troviamo una donna che non ha bisogno di niente e di nessuno e come si stabilisce questa cosa: sempre umiliando i suoi compagni, che sono tra l’altro tutti uomini, nella scena del troll. Arriva il mostro, sbatacchia tutti qua e là (una manciata di guerrieri facenti parte di una squadra di alto livello) poi arriva Galadriel e lo fa fuori con un agghiacciante salto dove viene lanciata con una spada.

Mulan nel remake del 2020 è già una combattente perfetta da bambina, nessuna crescita necessaria tranne un po’ d’olio perché sembra la versione moderna di Viki, la bambina robotica degli anni ’80. La lista continua ma la storia è sempre quella della strong woman. Ella non ha nessun arco narrativo, non ha bisogno di crescere. È già perfetta! Perché? Semplice perché è una donna, che domande! E questo uccide la storia. Nessuno si può immedesimare in qualcosa di perfetto perché nessuno lo è! A differenza di chi l’ha preceduta, non collabora con gli uomini ma in pratica afferma la sua superiorità usandoli come piedistallo. Il suo nemico non sono i cattivi ma i ruoli sociali, il patriarcato e la toxic masculinity.

Il problema è che facendo così diventa tossica pure lei. Perché? Perché è una brutta copia di quello che combatte: è egoista, arrogante più del peggior re dei fallocrati. La sua assenza di difetti la rende inumana e rende impossibile la narrazione di qualsiasi storia perché senza crescita non c’è storia. La sua mancanza di integrazione con ciò che la circonda, la rende poco piacevole e la politicizzazione del messaggio rende l’atmosfera stantia. Spero di rivedere presto sul grande scherno e anche sul piccolo donne forti che siano veramente forti. Che lottino, soffrano e vincano. Donne che trovano la loro dimensione senza dover per forza usare gli altri come scalini. Basta con questo tragico copia-incolla dei tratti peggiori dell’uomo appiccicati su un corpo di donna.

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