Servizi assistenziali, stanziati dieci milioni

Firmato il protocollo 2015 tra la Regione, l’Anci e i sindacati

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È stato firmato lunedì il protocollo Regione-Anci-sindacati riguardante il settore dei servizi assistenziali verso le persone non autosufficenti: nell’anno 2015 potrà contare su un finanziamento di circa 10,5 milioni di euro, di cui 6 milioni e mezzo di provenienza nazionale e 4 milioni stanziati dalla Regione.

Un passo necessario Un finanziamento superiore dunque a quello del 2014, grazie anche alla forte azione messa in campo dalle regioni per ripristinare il fondo nazionale.Un passo necessario e fortemente condiviso che rafforza le basi dei servizi regionali di assistenza alle persone non autosufficenti su tutto il terriorio regionale.

Presidente Marini «Il protocollo firmato stamani, lunedì 23 marzo, ha come obiettivo la condivisione di azioni per poter svolgere, a livello territoriale, quindi nei distretti socio-sanitari e nelle zone sociali, la concertazione prevista dalla legge regionale sulla condizione delle persone non autosufficienti. Le politiche – continua Marini – a sostegno della popolazione anziane, delle persone non autosufficienti e delle loro famiglie costituiscono una delle finalità strategiche della programmazione regionale in molti versanti: dalla legge sulla famiglia alla programmazione sanitaria fino all’assistenza domiciliare. Questo accordo – chiude la presidente della Regione – adesso avrà bisogno della forte condivisione dei comuni, che dovranno fare la propria parte anche con propri finanziamenti, per sviluppare quelle politiche sociali che consentano di dare risposte concrete alle esigenze di tante persone e famiglie in difficoltà».

Il protocollo L’accordo prevede una serie di azioni in condivisione in riferimento a vari aspetti. Nell’ambito dei percorsi assistenziali si prevede di indirizzare maggiori risorse sul sostegno alla domiciliarità, attraverso una strutturazione diversa del semiresidenziale per tutte le categorie della non autosufficienza e, laddove possibile, una riconversione di posti residenziali in semiresidenziali o in ricoveri di sollievo. Queste politiche dovranno però essere orientate a favorire la permanenza dell’assistito nel proprio domicilio, onde evitare il ricovero in strutture residenziali ed accrescere le opportunità di sviluppo psicosociale della persona disabile. Attraverso il documento si stabilisce poi anche la necessità di un maggiore sostegno alle famiglie nel lavoro di cura verso i loro componenti più deboli, quindi anziani non autosufficienti o disabili, anche attraverso la qualificazione e l’incremento dell’assistenza domiciliare ed il sostegno economico per garantire la presenza di personale qualificato per l’assistenza continuativa domiciliare.

Di concerto Soddisfazione è stata espressa anche dalle organizzazioni sindacali che, attraverso Oliviero Capuccini della Spi Cgil, hanno dato atto alla Regione Umbria di aver mantenuto gli impegni presi lo scorso anno ed auspicato che anche per i prossimi anni prosegua questa collaborazione. «Come sindacato continueremo la nostra battaglia per dare stabilità finanziaria al fondo nazionale, – ha sottolineato Capuccini – gettando lo sguardo anche ai possibili finanziamenti comunitari che possono essere utilizzati per queste politiche e per fare in modo che anziani e non autosufficienti possano essere sempre più assistiti nell’ambito familiare che rappresenta un vero e proprio elemento di civiltà».

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