Sisma, aziende chiuse: «Basta promesse»

Un presidio di protesta, sabato 5 agosto in piazza San Benendetto a Norcia: «Ora basta. Chiediamo rispetto per chi da anni lavora su questo territorio»

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Hanno paura, sono stanchi e anche abbastanza arrabbiati. I proprietari di circa 26 aziende del territorio di Norcia, che sono in attesa della delocalizzazione, hanno organizzato un presidio di protesta – sabato 5 agosto a partire dalle 11 – in piazza San Benedetto.

Il presidio Saranno lì per l’intera giornata con striscioni e volantini da distribuire: «Vogliamo informare – spiegano – sulle lungaggini burocratiche che ancora non permettono la realizzazione delle necessarie strutture facendo così saltare l’intera stagione turistica 2017 e compromettendo la sopravvivenza delle aziende e delle famiglie per il prossimo inverno dopo un anno senza reddito». La costruzione delle Sae (Soluzioni abitative d’emergenza), sottolineano, «sappiamo essere a buon punto, ma di questo passo rimarranno vuote perché la gente, se continua a rimanere senza lavoro, sarà costretta a spostarsi altrove».

«Un anno senza reddito» Nel volantino che viene distribuito in piazza si legge: «A 10 mesi dal sisma del 30 ottobre una buona parte delle aziende produttive e commerciali del comune di Norcia non sono ancora state messe in condizioni di far ripartire la propria attività. Chi ha potuto ripartire lo ha fatto con i propri fondi che forse non saranno recupera bili. Le istituzioni da gennaio continuano a promettere la realizzazione di strutture dove poter riaprire negozi, ristoranti e attività produttive, spostando continuamente la data di consegna e facendo così saltare l’intera stagione turistica 2017 e compromettendo la sopravvivenza delle aziende e delle famiglie per il prossimo inverno dopo un anno senza reddito. Ora basta! Chiediamo rispetto per chi da anni lavora su questo territorio, contribuendo a farlo crescere e prosperare, ed ora ha il proprio destino nelle mani di burocrati e politici. I negozi, i ristoranti, gli alberghi e le attività produttive devono poter ripartire subito!».

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Il ‘Deltaplano’ L’annuncio del presidio di protesta arriva a pochi giorni dalla presentazione del progetto per la struttura temporanea che nascerà al posto della cava abbandonata che affaccia sul Pian Grande. Tre strutture, che ospiteranno 10 ristoranti e un bar, per un totale di 1.560 metri quadrati, dove troveranno posto anche la Pro Loco, la scuola di volo, uno spazio per bancomat e servizi igienici, un info point per l’Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

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