Solventi nelle falde: «A Gubbio acqua inutilizzabile per anni»

Denuncia del gruppo misto e dei consiglieri di LeD che si richiamano a una audizione di Sara Passeri di Arpa Umbria

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Durante l’audizione dell’ecodistretto, svoltasi in videoconferenza il 13 gennaio scorso, la dottoressa Sara Passeri di Arpa Umbria ha evidenziato il problema di una grave contaminazione da solventi clorurati nelle acque sotterranee di Gubbio, «problema mai affrontato nonostante una montagna di controlli e che rende l’acqua sotterranea attualmente non fruibile e ne pregiudica l’utilizzo anche alle future generazioni», scrivono in una nota i consiglieri del gruppo misto.

Potenziare i controlli

Si sono fatti sentire contestualmente i LeD che in una nota richiamano l’attività dell’ecodistretto sul potenziamento dei controlli sull’aria, già garantiti ormai da anni da cinque centraline di Arpa Umbria, ribadendo la propria contrarietà al Css nelle cementerie senza fare alcun cenno né alla problematica dei solventi clorurati nelle acque sotterranee né alle condizioni della discarica comunale dopo le ripetute denunce dei residenti della zona di Colognola e gli esposti alla Procura della Repubblica di Perugia con le inchieste giudiziarie.

I solventi clorurati, largamente impiegati in campo civile e industriale, sono composti derivati dagli idrocarburi alifatici o dagli idrocarburi ciclici, nei quali uno o più atomi di idrogeno sono sostituiti da altrettanti atomi di cloro; i più noti sono cloroformio, tricloroetilene, percloroetilene, tetracloruro di carbonio, tricloroetano.

 

 

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