Stipendi non pagati: protesta dei vigilantes

Cgil e Cisl hanno proclamato lo stato di agitazione alla Cesar Group di Terni. Chiesto un tavolo in prefettura

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Stato di agitazione all’istituto di vigilanza privata Cesar Group di Terni: lo hanno proclamato i due sindacati che rappresentano i circa cinquanta lavoratori – Cgil e Cisl – alla luce degli esiti dell’assemblea che si è tenuta mercoledì sera, in cui è emersa tutta la preoccupazione del personale per una situazione che, sul fronte stipendi e non solo, non accenna a sbloccarsi.

Informati La comunicazione dello stato di agitazione è stata già inviata al prefetto e al questore di Terni, anche in ragione del comparto particolarmente delicato – quello della sicurezza – in cui opera la struttura. Dei turni di lavoro degli agenti Cesar viene infatti informata direttamente la questura.

Blocco straordinari Contestualmente allo stato di agitazione, lavoratori e sindacati hanno deciso di attuare il blocco degli straordinari a partire dal prossimo 19 aprile. Una decisione, quella di prendere ancora qualche giorno di tempo prima di passare a misure più drastiche, legata anche alla speranza che qualcosa possa finalmente sbloccarsi.

Arretrati Oltre alla tredicesima del 2014, i lavoratori lamentano il mancato pagamento degli stipendi di febbraio – saldato solo in parte, con un acconto di circa 400 euro a testa – e marzo, con quest’ultimo atteso entro il 10 aprile.

Tavolo in prefettura Nella giornata di venerdì i referenti sindacali che stanno seguendo da vicino la vicenda-Cesar – Matteo Lattanzi per la Cgil e Angelo Manzotti per la Cisl – chiederanno al prefetto di convocare formalmente un tavolo, alla presenza della proprietà dell’azienda, per giungere ad un chiarimento definito e, si spera positivo, dell’intera vicenda.

I dubbi non riguardano infatti solo gli stipendi – «e al momento non ci sono notizie sull’eventuale disponibilità dell’azienda a fare fronte a pagamento degli arretrati», afferma Lattanzi della Cgil -, ma anche l’appalto in essere con Ast, in scadenza a fine maggio. Su quest’ultima partita, i sindacati si smarcano: «Il nostro interesse – spiegano – è che i lavoratori percepiscano quanto dovuto. La priorità che ci vede impegnati è questa».

Problemi Intanto cresce la preoccupazione: fra i lavoratori, sono diverse le famiglie monoreddito che tirano avanti solo grazie allo stipendio del capofamiglia-vigilante. Una situazione che sta producendo parecchie difficoltà, soprattutto a chi non sa come arrivare a fine mese.

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