Stop a tavoli al chiuso scade il 31 maggio. Baristi chiedono di servire al banco

Dal primo giugno si può riaprire anche con il servizio al tavolo all’interno dei locali e ai banconi. Ma si prova ad anticipare per i bar. Incognita sul coprifuoco

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Fra poco più di un mese i locali potrebbero riaprire al servizio al tavolo anche al chiuso. Ma non si tratta di una concessione. La misura è spiegata nella circolare del ministero dell’interno ad interpretazione del decreto riaperture. Una bella notizia per i ristoratori umbri: due giorni di pioggia non sono proprio il massimo per inaugurare la settimana delle riaperture dei locali con servizio al tavolo all’aperto. Una bella notizia che però ne porta con sé anche una negativa: si dovrà probabilmente aspettare giugno anche per il servizio al banco.

Anche se…

LA RIPARTENZA IN UMBRIA

Le spiegazioni del ministero

Dopo il decreto riaperture, sabato 24 aprile una circolare del ministero dell’Interno ha chiarito le modalità di svolgimento dei servizi di ristorazione. La notizia è stata divulgata anche con una nota esplicativa di Fipe Confcommercio.

CONFOCOMMERCIO: LE REGOLE DA RISPETTARE DAL 26 APRILE AL 31 LUGLIO 2021

La date: solo all’aperto, ma fino al 31 maggio

E proprio relativamente al divieto di servire clienti al chiuso c’è un passaggio esplicativo: in cui si spiega che il servizio al chiuso è possibile in presenza di strutture che consentono la consumazione all’aperto. Quindi le consumazioni all’interno sono vietate. Specificando che tale divieto è in vigore «fino al 31 maggio». Ergo: salvo stravolgimenti, dal primo giugno dovrebbe essere consentito il servizio al chiuso. Buona notizia per i ristoranti e i locali con tavoli al chiuso. Pessima per i piccoli bar che speravano di riattivare il servizio al banco.

Servizio al tavolo al chiuso dal primo giugno

Su questo punto specifico, Confcommercio ha inviato una comunicazione agli associati, con cui si spiega: «Gli esercizi che non dispongono di spazi all’aperto potranno perciò effettuare solo asporto e delivery sino al 1° giugno, data dalla quale potranno riprendere l’attività di somministrazione al tavolo negli spazi al chiuso. Confcommercio e Fipe hanno immediatamente sollecitato la Presidenza del Consiglio a modificare tale norma per consentire almeno, in questo periodo, la somministrazione al banco».

DOCUMENTO PDF: I CHIARIMENTI DEL MINISTERO (CIRCOLARE DEL 24 APRILE)

Aperti dalle 5 alle 22

Nello specifico, a decorrere dal 26 aprile è consentito, in zona gialla, lo svolgimento delle attività di ristorazione con consumo al tavolo, esclusivamente all’aperto, svolte da qualsiasi esercizio (ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie), nel rispetto della fascia oraria compresa fra le ore 5:00 – 22:00». E anche su questo punto la richiesta è di prolungare il coprifuoco almeno fino alle 23 da giugno, per arrivare magari a mezzanotte a luglio.

Asporto fino alle 18

Altro punto controverso è quello dell’asporto per i bar. La circolare specifica che i soggetti che svolgono come attività prevalente quella identificata con il codice Ateco 56.3 (bar ed esercizi assimilati) possono effettuare l’asporto fino alle ore 18. Una misura che, considerando il servizio al tavolo possibile all’esterno sembra troppo limitante. La ratio è chiara: evitare assembramenti di gente in piedi per l’aperitivo. Ma lì si potrebbe agire puntando sul divieto di assembramenti.

I controlli

Il nodo è sempre lo stesso: perché fare norme più restrittive per evitare assembramenti, quando invece si potrebbe controllare di più e meglio eventuali assembramenti? Perché bisogna puntare sulla «tolleranza nei controlli» di cui parla il prefetto Gradone, quando sarebbe più lineare stabilire regole chiare e farle rispettare in modo ferreo?

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