Stranezze dall’Italia. Pizza blasfema a Caorle: bestemmia con la panna

Caso scoppiato dopo una recensione su Tripadvisor. Sospeso pizzaiolo

Condividi questo articolo su

Non deve essere stata una bella sorpresa. In un famoso ristorante di Caorle, comune di Venezia, un cliente ha visto arrivare al suo tavolo una pizza blasfema. Ancora meno gradevole sicuramente è stato vedere il titolare del locale mettere in dubbio la parola di chi alla fine la pizza con la bestemmia scritta con la panna l’ha mangiata e l’ha anche pagata. Il caso è scoppiato successivamente su Tripadvisor.

«La fantasia del pizzaiolo» da una stella

Enrico, il cliente in questione, aveva per sua ‘fortuna’ deciso di scattare una foto per immortalare la spiacevole modifica alla sua pizza. L’ha poi condivisa su Tripadvisor dando una sola stella al locale e titolando la recensione: «La fantasia del pizzaiolo». Si legge: «Abbiamo ordinato due pizze: una mediterranea e io una laguna. La mia era mozzarella, brie, petto d’oca e panna. Sulla mia pizza però il pizzaiolo ha avuto la brillante idea di scrivere con la panna la bestemmia. Tutto il resto non lo descrivo, titolare compreso che ha messo in dubbio la mia parola. Fortunatamente avevo già fatto la foto. P.s.: ho anche pagato il conto perché sono un signore, mentre il titolare non si è degnato neanche di offrire un caffè».

La risposta della pizzeria

Il locale aveva una certa storicità nella zona essendo aperto da cinquant’anni e ha dovuto trovare il modo di salvarsi la faccia. Mentre sui social c’è chi scherzosamente ironizzava che una pizza con quegli ingredienti è una bestemmia già di suo, il titolare di nome Marco rispondeva così alla recensione: «Non so esprimere il mio più profondo rammarico dell’accaduto, sono rimasto cosi sconvolto e tutto è successo così in fretta che non sono riuscito a mettere a fuoco la situazione. Mai e ripeto mai successa in quasi cinquanta anni di attività, ponendo il cliente sempre al primo posto della nostra attenzione. Le porgo ancora una volta le mie scuse e la invito gentilmente a chiamarmi per aver modo di scusarmi in privato con lei e la sua signora». Pare che il contatto in via privata non sia ancora avvenuto. Nel messaggio anche una plausibile motivazione (e non giustificazione) per il comportamento del pizzaiolo: «Tutti noi, titolari e dipendenti abbiamo una vita privata ed ogni uno di noi ha come tutti dei problemi. Purtroppo bisogna essere forti e cercare di dividere le due cose ed il lavoro può diventare una distrazione dai problemi di casa e dunque un aiuto, se cosi non è non si può giustificare certi comportamenti che possono andare ad influire sul nostro lavoro e sulla nostra professionalità e quella degli altri». In un’intervista al Corriere del Veneto avrebbe aggiunto che dal gesto «prendono nettamente le distanze personalmente e come azienda» ma il pizzaiolo non verrà licenziato. Potrà rimanere «a casa a risolvere i suoi problemi», dal momento che «sta attraversando un momento complesso dal punto di vista personale».


Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli