Strutture socio-sanitarie arriva la svolta: approvate le nuove tariffe

La Regione Umbria ha deliberato l’aggiornamento del meccanismo di calcolo fermo al 2014

Condividi questo articolo su

di Giovanni Cardarello

«L’adeguamento delle tariffe e dei contratti tra pubblica amministrazione e operatori economici era fondamentale per ridare ossigeno al settore». E ancora: «Un traguardo estremamente importante atteso dieci anni».

Parole e musica di Uil FPL, Uiltucs Umbria e Francesca Di Maolo, presidente dell’istituto Serafico di Assisi e membro del consiglio nazionale dell’Aris, Associazione religiosa istituti socio-sanitari. Parole che descrivono alla perfezione l’importante traguardo del varo delle nuove tariffe per le strutture socio-sanitarie dell’Umbria.

Parliamo di un passo fortemente voluto dalla giunta regionale, nell’immediata vigilia del voto amministrativo, per sanare una situazione che stava diventando incandescente. Il tema riguarda, ovviamente, le tariffe relative alle strutture socio-sanitarie del territorio. Strutture adibite all’assistenza di persone anziane, disabili, con patologie psichiatriche e con dipendenze patologiche. La parte più fragile della società che per questo motivo ha bisogno di strutture e di operatori adeguati.

Strutture e operatori socio-sanitari i cui rapporti economici con la Regione Umbria erano regolati dalle tariffe del 2014. Tariffe che, nonostante l’accordo ponte siglato nel 2022, non consentivano agli enti titolari delle strutture sanitarie di erogare emolumenti adeguati alla qualità delle prestazioni richieste dalla Regione stessa. E parliamo di un comparto sanitario composto da oltre 9 mila operatori, per lo più appartenenti a cooperative socio-sanitarie, di 35 strutture socio-sanitarie diffuse su tutto il territorio regionale e di migliaia di assistiti.

Da oggi cambia tutto. Il nuovo accordo deliberato dalla giunta della Regione Umbria, infatti, permetterà di adeguare gli accordi e i relativi contratti tra pubblica amministrazione e soggetti economici alla realtà del 2024. Il nuovo accordo ha come base il contratto nazionale delle cooperative sociali, il più avanzato sia in termini economici che in materia di diritti. Un accordo complesso in termini tecnici, anche solo per definire i profili, le prestazioni, i limiti di base e i limiti massimi tabellari.

Tre, secondo quanto riferisce il quotidiano Il Corriere dell’Umbria con un articolo di Catia Turrioni, le fasi di attuazione. Una prima fase entro il 2024 e poi altri due: una entro il 1° gennaio 2025 e un’altra entro il 1° gennaio 2026. Da segnalare, in chiusura, che l’accordo deliberato ha elevato gli standard dell’assistenza professionale e di base per tutte le tipologie di residenzialità, permettendo agli utenti e ai familiari un controllo diretto sul livello della prestazione.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli