Tangenti a Ischia, arresto anche a Terni

Il gip di Napoli ha disposto undici misure cautelari, otto delle quali in carcere. In manette anche il ternano Bruno Santorelli

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C’è anche un ternano fra gli undici arrestati nell’operazione messa a segno dai carabinieri del Noe che all’alba di lunedì hanno eseguito undici misure cautelari – otto delle quali in carcere – emesse del gip di Napoli. Attraverso l’indagine, gli inquirenti hanno portato alla luce un sistema di tangenti versate a pubblici ufficiali per aggiudicarsi appalti pubblici, legati in particolare alle opere di metanizzazione che hanno interessato i comuni dell’isola di Ischia. Fra gli arrestati figura anche il sindaco di Ischia, Giuseppe Ferrandino.

L’arresto eseguito a Terni riguarda Bruno Santorelli, 48 anni, ternano, responsabile del nord Africa per il Gruppo CPL Concordia – Cooperativa produzione lavoro, società leader nella realizzazione di strutture per il trasporto del gas nonché per il facility ed energy management.

L’indagine «Le attività investigative iniziate nella primavera del 2013 – spiegano dalla sezione operativa centrale del Noe – hanno consentito di dimostrare come il responsabile delle relazioni istituzionali del Gruppo CPL Concordia, Francesco Simone, con la complicità dei direttivi della stessa società – il presidente Roberto Casari, il responsabile dell’area Tirreno Nicola Verrini, il responsabile del nord Africa Bruno Santorelli, il presidente del consiglio di amministrazione di CPL distribuzione Maurizio Rinaldi, nonché con Massimo Continati e Giorgio Montali (rispettivamente direttore amministrativo e consulente esterno) e Massimiliano D’Errico (imprenditore casertano) – abbia costituito fondi neri mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con una società tunisina (TunIta Sarl), riconducibile allo stesso Simone, utilizzati prevalentemente per pagare delle tangenti a pubblici ufficiali al fine di aggiudicarsi appalti pubblici, in un assetto sistematicamente teso a turbare la libertà degli incanti».

Il sistema In base ai riscontri degli inquirenti, l’appalto di metanizzazione del comune di Ischia e dei comuni di Lacco Ameno e Casamicciola Terme sarebbe stato «affidato alla CPL grazie all’interessamento del sindaco di Ischia, Giuseppe Ferrandino, ed alla complicità del dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Ischia, Silvano Arcamone. In cambio dell’assegnazione della commessa, il primo cittadino ha ottenuto l’assunzione del proprio fratello, Massimo Ferrandino, quale consulente della CPL Concordia, nonché la stipula fittizia di due convenzioni che prevedevano l’impegno della società ad erogare la somma complessiva di 320 mila euro all’albergo di proprietà della famiglia del sindaco, a fronte della ‘messa a disposizione’ di alcune stanze durante le stagioni estive 2013 e 2014 per i dipendenti della società modenese».

In carcere ci sono finiti Francesco Simone (58), Roberto Casari (62), Giuseppe Ferrandino (52), Massimo Ferrandino (41), Nicola Verrini (43), Maurizio Rinaldi (65), Bruno Santorelli (48), Massimiliano D’Errico (36). Le misure cautelari con l’obbligo di dimora nel comune di residenza riguardano Massimo Continati (54) e Giorgio Montali (55). Le misure sono state emesse dal gip del tribunale di Napoli, Amelia Primavera, che ha concordato con le risultanze delle indagini coordinate dalla procura di Napoli – procuratore aggiunto Alfonso D’Avino e sostituti procuratori Woodcock, Carrano e Loreto.

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