Teatro Verdi: punteggi, partecipanti e 1° stralcio, i dettagli

Concorso progettuale vinto dallo studio A+M2a: il gruppo lombardo battuto di un niente. Tentativi anche da Inghilterra, Francia e Romania. Ora check soprintendenza

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di S.F.

Un minimo distacco, di 4,40 punti. Sono quelli che hanno diviso lo studio A+M2a di San Marco di Venezia (Marcello Galiotto e Alessandra Rampazzo), vincitore del concorso di progettazione per il restyling del teatro Verdi di Terni, dal raggruppamento lombardo-toscano con a capo l’architetto Francesco Adorni di Milano. Molto staccati gli altri progetti. La graduatoria provvisoria e l’elenco completo dei 33 partecipanti – 1° e 2° fase – sono stati pubblicati nelle ultime ore dalla piattaforma telematica del Cnappc. Non mancano le curiosità.

TEATRO VERDI TERNI, «ECCO IL NOSTRO PROGETTO». PROBLEMA DECRIPTAZIONE

La graduatoria, gli esclusi ed i tentativi internazionali

In attesa della verifica dei requisiti, il trionfo del team veneto è arrivato con un punteggio di 87,40 punti davanti alla concorrenza lombarda (83,20), ternana-reatina (71,80), laziale-marchigiana (59,40) e toscana (56,60). Tra i ventotto esclusi dalla 2° fase ci sono anche studi e personalità straniere: c’è ad esempio il Clé Millet International di Parigi, in Ati – tra gli altri – con professionisti di Montecastrilli, Acquasparta e San Gemini. Poi l’architetto di origini scozzesi (da anni attivo a Firenze) André Benaim, il colombiano Hembert Alfredo Peñaranda (in collaborazione con la Milan Ingegneria srl), lo spagnolo Santiago Hernandez Andreu, il Reed Watts Architects di Londra e il Ro Procope Design di Timişoara, Romania. Tutti legati a professionisti su territorio italiano. Da segnalare anche il tentativo a vuoto dello studio Baldi Margheriti Associati, in azione in questi mesi per il PalaTerni e l’iter progettuale per il nuovo stadio della Ternana.

LA GRADUATORIA PROVVISORIA ED I PUNTEGGI ASSEGNATI: TUTTI I COINVOLTI

La curiosità

Tornando al team vincitore (ci sono anche Vincenzo Baccan, Linda Parati, Francesco Rigon, Margherita Simonetti e la Sinergo S.p.A di Martellago) c’è una curiosità che salta fuori andando a sfogliare il lungo curriculum della A+M2a: in occasione del WAVe 2015, il workshop di architettura organizzato a Venezia, ci fu una collaborazione alla didattica con il professor Francesco Cellini (ospite dell’evento), uno dei membri della commissione giudicatrice del concorso per il Verdi. Giuria che ha visto protagonisti anche Emanuele Morezzi, Simone Monotti, Donatella Cavezzali ed Emanuela De Vincenzi. 

TEATRO VERDI: «DUBBI RESTANO IRRISOLTI»

Il progetto vincitore con i dettagli del 1° stralcio

Il 1° stralcio funzionale: cosa è previsto

Nella proposta veneta – si legge nei diagrammi pubblicati – sono tre le fasi per il 1° stralcio funzionale: si inizia dalla «demolizione della struttura in cemento armato della sala e della sala esterna», quindi uno scavo di cinque metri «per la realizzazione del teatro ridotto interrato, delle relative scale di accesso e di sicurezza e dei locali tecnici collocati nell’interrato» e, a chiudere, «la costruzione in cemento armato della nuova sala e del ridotto; scale esterne di sicurezza e scale di accesso al teatro ridotto e ai locali tecnici. Quest’ultima operazione garantisce, in termini di sicurezza ed accessibilità, l’utilizzo della sala principale con l’attuale torre scenica e del ridotto». Oltre alla verifica dei requisiti dei partecipanti, si procederà a stretto giro con il ‘check’ della soprintendenza regionale sul progetto: focus sul rispetto delle linee guida – demolizioni, tutela delle parti novecentesche, spazi, ridotto ecc. – indicate nelle fasi precedenti.

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